Noi non ci stiamo. Facciamo video ma soprattutto, come in questo caso, ne raccogliamo dai nostri lettori. Hai voglia a parlare di privacy quando si tratta di criminali. Ladri minorenni, bambini di gran lunga sotto ai 10 anni lanciati come non succede più neppure in Sudamerica a rubare a tutto spiano a turisti e pendolari.
Ormai conoscono a menadito i pochi cittadini che si oppongono a questo schifo (perché non lo fate tutti?) prendendo in mano lo smartphone e scattando foto o girando video. Scappano, ad un certo punto assestano una bella botta con lo zaino, poi sputano, urlano, fanno gestacci. Una volta si nascondevano dietro alle borse che usano per nascondere la mano che ruba i portafogli, da qualche tempo neppure questo: affrontano la camera a viso aperto, voglio (vogliono!) entrare nell'inquadratura. Non si tratta di filmati rubati in alcun modo: siamo su suolo pubblico, chi registra lo fa senza nascondersi, chi viene inquadrato vuole apparire in video per dimostrare chi è davvero il padrone della città: non la legalità ma il crimine organizzato di queste incredibili bande.
Davvero qualcuno ha il coraggio di parlarci di tutela della privacy dei minori? Davvero?