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Qualche anno fa l'uscita infelice del ministro Padoa Schioppa decretò che gli italiani adulti che ancora vivevano con i genitori erano dei "bamboccioni" e mai si è dimenticata quest'idiozia.
Ma poichè al peggio non c'è mai fine, proprio ieri Martone ha fatto molto, molto di più. Secondo tale mente illuminata che a 28 anni non si è ancora laureato è uno "sfigato".
Ora, io faccio parte della generazione che con tale termine indicava prettamente uno molto sfortunato, un po' come il Coyote dei cartoni animati. Col tempo, ovviamente il termine "sfigato" ha ampliato il proprio senso, indicando anche una persona che veramente non ha voglia di fare niente, più noto come "fancazzista".
Il coro delle proteste si è alzato da ogni dove ed oggi ne discutono un po' tutti, ma quello che si nota è l'indignazione generale per questa posizione.
D'accordo che un corso di laurea dura al massimo 5 anni (ma poi ci sono le varie specializzazioni!), ma il nostro non ha assolutamente tenuto conto delle difficoltà che i giovani appena diplomati alla scuola superiore incontrano. Anzitutto, come sempre, la difficoltà della scelta della facoltà da frequentare.
Anche nella migliore delle ipotesi, cioè idee chiare e test d'ingresso superato, la maggior parte dei ragazzi neodiplomati deve pur sempre fare i conti con le condizioni economiche della famiglia.
In questi tempi non facili economicamente, molti hanno serie difficoltà a reperire il denaro per iscrizione e tasse universitarie, tenendo conto anche del costo dei testi e dell'eventualità di dover viaggiare o di dover stare fuori sede. Non teniamo qui in considerazione chi pensa all'Università come ad un' area di parcheggio in vista di un trovare lavoro o, peggio, di tirare avanti e basta, consideriamo chi ha veramente voglia di studiare.
In questo caso sono molti a "dover" scegliere di lavorare in contemporanea alla frequenza universitaria e per questo finiranno fuori corso.
Ritengo quindi quantomeno maleducato definire "sfigato" chi da dimostrazione di ferrea volontà di raggiungere i propri obiettivi, pur allungando i tempi per arrivarci.
Anzi, in questi casi, penso meriterebbero un giusto plauso e la dovuta considerazione... ma si sa chi non ha dovuto fare dei sacrifici, non li capirà mai!!!