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Bambole assassine (e vittime)

Creato il 26 dicembre 2013 da Sweetamber

Frances Glessner Lee combatteva il crimine comodamente seduta su una sedia in legno, stringendo fra le mani stoffe, imbottiture, mensole, corde, braccia, gambe, busti e teste di lillipuziane dimensioni abilmente modellate e composte in modo da ricreare con dovizia di particolari scene di efferati crimini con tanto di sangue e materia organica.
Oggi le tecnologie a disposizione per lo studio e l’analisi delle scene del crimine sono nettamente maggiori e questo lavoro impegnativo e paziente non è più necessario, anche se questi modellini rimangono a disposizione della scientifica per addestrare i nuovi detectives e alla nostra per ammirare lo splendido lavoro eseguito per il bene della giustizia.

Bambole assassine (e vittime)Frances Glessner Lee all’operaBambole assassine (e vittime)Bambole assassine (e vittime)Bambole assassine (e vittime)Bambole assassine (e vittime)Bambole assassine (e vittime)Bambole assassine (e vittime)

Qualche occhio attento potrebbe aver pensato all’artista contemporanea Mariel Clayton, che sfrutta Barbie e Ken, Shelly e Skipper per intenti non certo ludici.

Mariel-Clayton-Dolls-2
Barbie-Mariel-Clayton-20

Riguardo al lavoro della Glessner Lee, esiste un documentario che si propone di raccontare la storia dei modellini analogici, qui la sinossi e qui il sito di riferimento per il progetto.


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