Bambole: non c’è una lira..

Da Gattolona1964

La famosissima ed infausta frase, veniva proferita da TINO SCOTTI alla fine del varietà televisivo dall‘omonimo titolo in 6 puntate, trasmesso dalla Rete 1 della RAI dal 16 aprile al 21 maggio 1977. Il regista era Antonello Falqui e la musica veniva diretta da Gianni Ferrio. Gli autori di questo simpatico programma che guardavo sempre, erano:Maurizio Costanzo, Gino Landi, Marcello Marchesi e Dino Verde. Pippo Franco interpretava il ruolo del comico, Christian De Sica era il giovane brillante, Isabella Biagini era la soubrette, Loredana Bertè era Dori, la soubrettina, Leopoldo Mastelloni il cantante-ballerino-porteur. Oltre a loro figuravano nel cast, il già nominato Tino Scotti, Gianrico Tedeschi e Gianni Agus. Scotti, nella parte dell’impresario diceva la frase che vi riporto alle ballerine/soubrettes, se gli incassi della serata erano stati pochi e sparuti! Era la battuta finale di tutte le puntate, le quali ripercorrevano cronologicamente i primi decenni del secolo, quando l’avanspettacolo era una forma diffusa di arte Oggi purtroppo questa forma di spettacoli non esiste più e ne hanno fatto parte grandi nomi di artisti Italiani come Gino Bramieri, Macario, Totò, Gabriella Ferri, Don Lurio con i suoi famosi balletti, Loretta Goggi e Gianni Brezza (suo marito) e altri ancora!  Non a caso nella puntata ambientata nel 1943, durante i giorni successivi allo sbarco delle truppe americane in Italia, la frase finale viene modificata in “Bambole, non c’è un’amlira“. Nelle foto più sotto, reperite in rete, vediamo l’inconfondibile scatola del Confetto (purgativo) Falqui..”basta la parola!”. Inoltre ci ricordiamo un giovane e scanzonato Antonello Falqui, accanto ad una bellissima “svampita” Isabella Biagini, altra icona del cabaret o avanspettacolo!

Arriviamo ai giorni nostri e constatiamo che mai frase fu più vera di quella! Un presentimento atavico ma moderno ed allora, ho voluto rappresentare la crisi mondiale e quotidiana che non accenna ad allentare la presa, così a modo mio.

Attento a non cadere, antesignano del Cicciobello! Tu sei un bambolotto della ditta “FAMOSA”, sei nato in Spagna nel 1957 e i tuoi anni li porti molto bene! Complimenti! Ti ho messo in un angolino da solo e ti ho lasciato la tutina di lana che avevi allora, il ciuccio fu messo molti anni dopo non si sa bene da chi. Ma c’è un perchè: anche allore le cose non erano chiare: hai la tuta rosa ed il ciuccio azzurro…ma sei morbido e con quegli occhi che ti ritrovi, puoi dire ciò che vuoi! Qua sotto ho aggiunto un bambolotto vestito da Cosacco, è della ditta “CA.DEA. ITALY” e gli anni sono sempre i sessanta! Per non farti sentire troppo la crisi ti ho affiancato un Pinocchietto che ride se gli schiacciamo la pancia!A farti compagnia ti ho messo una tua amica un poco maliziosa, che fa vedere le gambotte e le deliziose scarpette con il tacco! Sempre della ditta “CA.DEA. ITALY”, questa è una bambola particolarmente bella ed intrigante per gli occhi azzurri che sembrano veri e la presenza di un neo sulla guancia! Ed eccovi insieme tutti e tre: siete un amore, senza una lira, con abiti vecchi ma sorridenti ed uniti: non è poco!Ma dove vi hanno messe care Soubrettes? In un bagno, dentro ad un lavabo che seppur di marmo di Carrara, sempre bagno è! Care le mie bambole FIAMMIFERINE, chiamate così perchè siete le più piccole come dimensioni. Potete dividervi solo una misera tortina in tre: come farete? Capisco ora perchè vi siete ridotte così piccole e magrine! Bambole mie è vero che non c’è una lira,come è vero che non c’è più nemmeno un euro,  ma in Italia è anche vero che la torta sono abituati a non dividerla con nessuno….. quelli grandi più in alto di voi!!



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