B&I; Lions la squadra, analisi e sintesi a caldo

Creato il 30 aprile 2013 da Rightrugby
Dunque Warren Gatland ha da poco emesso la fatwa più attesa dell'anno: la lista dei Leoni britannici e irlandesi che visiteranno l'Australia a giugno, per una serie estesa di incontri culminante nei tre Test Match del 22, 29 giugno e 6 luglio contro i Wallabies dell'altro neozelandese Robbie Deans - in palio c'è sicuramente la  sua testa, se perde, dato che l'ultima vittoria di un Tour da parte dei B&I risale allo scorso millennio, 1997 in Sudafrica.
Dodici anni fa, in Australia, i Lions erano guidati dal neozelandese Graham Henry, anche lui allora allenatore del Galles; fu 2-1 per i Wallabies del duo McQueen (allenatore) e John Eales (capitano) ritiratisi entrambi dopo il tour. Capitanati da Martin Johnson, in quei Lions c'erano e sono ancora in attività  Johnny Wilkinson, Ronan O'Gara, Brian O'Driscoll, Ian Balshaw (Biarritz) e Ben Cohen (Sale). Costoro sono un ponte vivente tra generazioni di giocatori.
La lista completa dei Lions selezionati la trovate pubblicata in diretta sul nostro tumblr.  Nei convocati troviamo 15 gallesi (assenti solo all'apertura), 9 inglesi, 9 irlandesi 3 scozzesi. Le squadre più rappresentate: Leicester Tigers con sei giocatori, poi Leinster e Ospreys con 5, Blues con 4.
La lista dei convocati Lions è come sempre "morettiana": fa più rumore chi c'è o chi manca?La chiave di lettura per "mitigare" i sensi di sorpresa, addirittura di stupore è in una dichiarazione del coach: il preciso riferimento della selezione sono state non le partite di coppa recenti o l'andamento in stagione complessiva, sono state considerate come benchmark  le prestazioni nel corso dell'ultimo Sei Nazioni. Con due eccezioni, aggiungiamo noi.
Ciò premesso, analizziamo i ruoli, commentiamo e diamo un giudizio sintetico:
- Estremi: Leigh Halfpenny (Wales, Cardiff Blues) e Rob Kearney (Ireland, Leinster) a contendersi il ruolo, con una chiara preferenza per il gallese; sorprende la presenza come terzo di Stuart Hogg (Scotland, Glasgow Warriors) al posto di Alex Goode, ma nemmeno più di tanto alla luce del criterio 6Nazioni, dove però il ragazzo scozzese brillò solo in due partite su cinque.
Sostenibile ma con un meno.
- Ali: come previsto largo ai due cavalloni gallesi Alex Cuthbert (Wales, Cardiff Blues) e George North (Wales, Scarlets); dietro di loro ben due sorprese, troviamo il primo "vecchietto" in lista Tommy Bowe (Ireland, Ulster) a lungo assente, preferito a nomi altrettanto di spicco ma deludenti come Ashton o anche perché no,Visser; c'è poi posto per il fresco di naturalizzazione Sean Maitland (Scotland, Glasgow Warriors), e qui la chiave di lettura 6N è evidente. Nota, fu fatto esordire nei Crusaders da Deans ...
Scelte dei rincalzi per esclusione?
- Centri
: arriva il palcoscenico per una meritatissima chiusura di carriera in gloria per Brian O'Driscoll; la cosa del tutto inspiegabile è come abbian fatto a negargli la fascia di capitano. Forse per questioni di equilibri di spogliatoio è meglio vada a un gallese, in più a parlare con l'arbitro - e a motivare i compagni - è preferibile ci sia uno del pack. O forse è segno che non è previsto titolare nei tre Test. Gatland ovviamente si porta l'inevitabile coppia complementare gallese Jonathan Davies (Wales, Scarlets) e Jamie Roberts (Wales, Cardiff Blues); mentre Manusamoa Tuilagi (England, Leicester Tigers) viene preferito al sovente più efficace e (apparentemente) meno fisico Brad Barritt.
Già le alternative sono poche, in più  non le han proprio considerate. 
- Aperture: date le premesse Sei Nazioni, ovvio che i due posti vadano a Jonathan Sexton (Ireland, Leinster) rincalzato da Owen Farrell (England, Saracens).
Non c'è spazio per Johnny Wilkinson, anche se nei quarti e nelle semifinali di coppa ha surclassato in sequenza Flood e Farrell, segnalandosi come l'apertura più in forma del momento. In più, con tre partite tesissime da vincere a tutti i costi, come si fa a negarsi un finisseur in grado di entrare e piazzare il drop che fa la differenza? In Australia ne sanno già qualcosa. Gatland aveva già detto in tempi non sospetti come la vede: la pressione sarà già altissima e non è il caso di rinfocolarla ulteriormente, aizzando antichi ma mai sopiti sentimenti di rivincita. E un Kiwi, di Aussie ne sa più di noi ed è motivato a batterli quanto noi i francesi. Altra cosa detta da Gatland: ha in mente una lista di personaggi di back-up oltre ai "nominati". Wilko sarà impegnato nelle fasi finali del Top14, probabilmente fin oltre l'inizio del Tour; poi da metà giugno, in tempo per i Test invece ... Dopotutto mica deve affiatarsi troppo con gli altri, per quel che sarebbe chiamato a fare.
Tutto molto logico, in attesa di aggiornamenti "tardivi" a mo' di "arma segreta".
- Mediani: con Conor Murray (Ireland, Munster) e Ben Youngs (England, Leicester Tigers), parte anche la fisicità di Mike Phillips (Wales, Bayonne), a smentire chi sostenga che Wilko non c'è in quanto s'è trasferito fuori dalle Isole. Forse Gatland poteva tenere in miglior conto conto la flessibilità d'impiego in tutta la cerniera dello scozzese Greig Laidlaw.
Anche qui tutto molto logico, forse un po' troppo.
- Piloni: qui non si improvvisa, vanno giù il gallese Adam Jones (Wales, Ospreys) e con lui un po' a sorpresa anche un altro "francese", Gethin Jenkins (Wales, Toulon); c'è l'imprescindibile Cian Healy (Ireland, Leinster) e poi gli inglesi Dan Cole (England, Leicester Tigers), Matt Stevens (England, Saracens) e Mako Vunipola (England, Saracens).
Qui la scelta innovativa la ha fatta a suo tempo Lancaster, e Gatland s'adegua ...
- Tallonatori: anche qui numericamente gli inglesi la fanno da padroni: Dylan Hartley (England, Northampton Saints) e Tom Youngs (England, Leicester Tigers) con Richard Hibbard (Wales, Ospreys).
Forse le alternative (irlandese e scozzese) sono troppo "senior".
- Seconda linea: Richie Gray (Scotland, Sale Sharks) pare scelta di stima: non ha brillato granché in questo suo anno inglese. Di più han fatto i gallesi Ian Evans (Wales, Ospreys) e soprattutto Alun Wyn Jones (Wales, Ospreys) quando è stato presente; solidità e pochi fronzoli apporta Geoff Parling (England, Leicester Tigers). La prima eccezione alla "regola Sei Nazioni" è una ulteriore apertura ai "grandi vecchi" con un posto anche per l'ultimo capitano dei Lions Paul O'Connell (Ireland, Munster) che aveva saltato il torneo. BoD, Bowe, O'Connell: manca solo proprio Wilko a questo punto. Se Gatland ha considerato il benchmark Sei Nazioni, ci si può legittimamente domandare come mai manchi lo scozzese Jim Hamilton.
Conformismo o pianificazione di guerra di trincea? Mi sa che sarà vera "engine room"  con macchinisti in canottiera sudati e sporchi d'olio ...
- Terze linee: l'area più cruciale è anche controversa. A cominciare dalla designazione del capitano, Sam Warburton (Wales, Cardiff Blues): anche per lui vale quanto detto per BoD, siamo sicuri che sarà titolare? Infatti con lui c'è anche il suo "alias" in ascesa Justin Tipuric (Wales, Ospreys); completano la triade gallese dei ruoli back row il duo dei Dragons Toby Faletau e Dan Lydiate, quest'ultimo quando tornerà disponibile (fu assente al Sei Nazioni). In alternativa ci sono anche i due potenti Dubliners Jamie Heaslip e Sean O’Brien. L'unico inglese nel reparto è il veterano Tom Croft (England, Leicester Tigers): coinvolto ma apparentemente meno di Wood e di Robshaw nel crollo finale inglese al Sei Nazioni con Italia e Galles. Bah. L'assenza del grintoso capitano inglese fa molto rumore in Albione e non capisco perché, tanto mi pareva scontata (in foto, Warburton brucia Robshaw). Personalmente trovo piuttosto inspiegabile l'assenza di Kelly Brown, mentre altri ricordano l'ottimo Sei Nazioni di Ryan Jones.
Cinque, forse sei nomi su sette sono indiscutibili, cionondimeno la selezione appare deficitaria e non per via di Robshaw. 
Resta un dubbio complessivo e non riguarda i singoli selezionati piuttosto che il capitano, Wilkinson o Kelly. Un Lions Tour non è solo questione di best in role, c'entra e molto la capacità di reggere la pressione. Ora, con tutti quei gallesi, con Farrell, Croft, Gray etc., basteranno i Sexton, O'Connell e forse Heaslip - quelli che sembrano possedere i cromosomi to get the job done anche sotto il massimo della pressione? Detto in altre parole, questo Sei Nazioni ha fatto maturare per davvero i ragazzi in rosso o ricominceranno a perdicchiare sia pur di poco, come dopo il Mondiale? Già ma del resto, qual'è l'alternativa?

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