Banale e ovvio?

Creato il 20 marzo 2015 da Sdemetz @stedem

Vi ricordate le saggezze a “Indietro tutta!”, la famosa trasmissione di Renzo Arbore? “Meglio essere felici e ricchi, che infelici e poveri”, diceva Massimo Catalano. Che risate ci si faceva! Erano  gag che ci prendevano in giro, noi e i luoghi comuni che ci avvolgono.

In effetti, quante volte preferiamo tacere piuttosto che far uscire l’ovvio o il banale dalla nostra bocca? Io stessa talvolta mi fermo. Quasi mi vergogno di avere pensieri lapalissiani.

Eppure, oggi, mentre leggevo uno studio molto interessante sugli eventi, ho trovato un piccola frase, che mi è quasi esplosa tra le mani, tanto è ovvia. Ma se l’autore di questo studio ha sentito il bisogno di scriverla, forse c’è pure bisogno di pronunciarla, di fissarla, di condividerla. Forse di ovvio intorno a noi ce n’è troppo poco, nella pratica, intendo.

E allora, pur rischiando di apparire scontata, ciò che faccio io oggi con voi, è copiare una banalità immensa. Ma copiandola invito tutti noi a non snobbare piccole verità, assodate e all’apparenza ovvie, poi spesso smentite dai fatti.  Il banale, talvolta, è un buon richiamo, come quelli delle vaccinazioni.

Buon fine settimana a tutti voi.


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