La giornata è terminata e quella sensazione di quiete, che ti accarezza la pelle, finalmente placa i pensieri e le emozioni, uguali e contrarie, che ti hanno accompagnato in quella lunga sequela di ore.
Accade proprio in quegli istanti di pacatezza che ti trovi a definire nella tua testa le Banalità sul Mondo.Quando le giornate ti sembrano ad un punto di svolta, quando sembra che si siano fermate e che avanti non possano più andare, quando tutto sembra sempre estremamente uguale al solito, quando niente può andare meglio, o peggio, è proprio in quel momento che diventi Banale, ti tuffi in un lungo elenco di considerazioni che mai avresti potuto credere di pensare.
Un breve viaggio in macchina, fatto in silenzio, senza dirsi più nulla, perchè le parole si sono perse tra tutte quelle ore, il tempo scandito dalla frequenza dei respiri, mani che si stringono come sengno di reciproco sostegno, uno sguardo a quella Luna enorme e tranquilla, e tu che inevitabilmente pensi “Nonostante tutto questo, il Mondo sta procedendo senza tenere conto del mio umore…”
E scuoti la testa sentendoti banale e ordinaria, assolutamente scontata, eppure ti accorgi che, nonostante la tua personalissima tragedia, ogni macchina che ti passa accanto ha una sua personalissima tragedia o gioia, lontana dalla tua, che ti è indifferente e ignota, e in egual modo il Mondo ne è allo scuro.
Ti lasci affogare dalle Banalità, da quel pensiero.
Non placa la tua sofferenza, non ti consente di tornare indietro, non ti riporta a casa nessuno, ma ti infonde quel senso di inersorabilità delle cose, per cui non puoi fare niente, a cui non puoi opporti e che non sono altro che un piccolo straordinario evento.
Ti sale un nodo in gola, ti senti grande quanto una formica avvistata dallo spazio, eppure sei lì, accarezzata dalla calma, dal silenzio e da quella grande Luna pallida.
E’ così che ci si sente quando terminano certe giornate, svuotati di tutto e terribilmente sereni.
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