Magazine Diario personale

Bancomat obbligatori per professionisti e canoni speciali RAI

Da Chiara Lorenzetti

Ho sempre meno voglia di seguire gli arrovellamenti della politica italiana perché confusi e deleteri per ogni forma di vivere sociale.
Maggiormente, per quanto mi riguarda, pare che lo Stato italiano voglia togliere di mezzo una volta per tutte la piccola impresa, l‘artigianato, ovvero il VERO tessuto sociale su cui si fonda la nostra economia. E non lo dico solo perché sono artigiana, ma perché alla prova dei fatti è così.
Il nuovo divertissement dei politici è dal 1 Luglio di rendere obbligatori i pagamenti sopra i 30€ con carta di credito per tutti.
Questo significa che se un mio cliente verrà a ritirare un lavoro in laboratorio, dopo avergli regolarmente compilato la ricevuta fiscale, qualora dovesse chiedermi di pagare con la carta di credito, e non avendo io la macchina e il collegamento con la banca, potrà non pagare.

All’occhio mi saltano diverse FOLLIE, tutte italiane a dire il vero che a leggerle e a raccontarle in giro c’è da farsi prendere per i fondelli per una vita intera e quella successiva.

1) La ditta è obbligata ad accettare il pagamento per la cifra superiore di 30€, significa che l’idraulico che viene a fare un lavoro a casa deve avere con sè una macchinetta per i pagamenti, un collegamento a internet, un contratto con la banca: tutto ciò stimato in media per un aggravio alle ditte annuale di 1200€. La legge dice che si può trovare un accordo vantaggioso con le banche…mi chiedo, vi chiedo, CHI artigiano, in un periodo così difficoltoso è riuscito a trovare un “accordo vantaggioso” con una banca?

2) La legge che cita “è obbligato ad accettare il pagamento” ha un risvolto tutto italiano. L’artigiano o la piccola impresa, l’architetto, il falegname, l’idraulico, la donna delle pulizie, è obbligato ad accettare il pagamento con carta di credito, ma non ad avere gli strumenti per farlo. Ovvero, se io decido di non avere la macchinetta per il pagamento, rischio di perdere un cliente, ma non vado soggetta a sanzioni. Questo, lo capirete da voi, genera un conflitto forte tra chi lavora e il cliente, mettendo chi lavora, che già fatica a farsi pagare, fatica a pagare le tasse, fatica a stare dietro ai nuovi balzelli sulla sicurezza, su Iva, Inps, Inail, RISCHIA di perdere i clienti, bene UNICO e prezioso in un momento così difficile.

3) Sono solo io che vedo l’ennesimo tentativo di dare soldi alle banche? Sono solo io che vedo l’ennesimo tentativo di caricare  di oneri i piccoli, quelli che hanno un disperato bisogno di lavorare e che quindi spesso stanno zitti e pagano,  mentre i grandi, MANGIANO I NOSTRI SOLDI CON TANGENTI ASSURDE? Pensano davvero che mettendo un obbligo di pagamenti con soglia 30€ si debelli l’evasione fiscale?

Io comincio ad essere stanca di una classe politica parassita e incompetente.

Chiara 

Ps: aggiungo indignazione ad indignazione.
Ieri ho ricevuto al lavoro il sollecito per pagare la tassa RAI per il Canone speciale alla televisione, DI BEN  203,70. Tale sollecito mi è arrivato con tanto di bollettino precompilato e con la minaccia velata che qualora non avessi pagato, sarei stata soggetta ad un controllo. L’asterisco tanto amato, piccolo e invisibile, è di rimando in calce alla lettera e cita il sito rai alla pagina http://www.abbonamenti.rai.it per sapere quali sono gli apparecchi che hanno l’obbligo di pagare. Visitando la pagina, non molto agilmente arrivo a comprendere che devono pagare SOLO gli apparecchi dotati di scheda video con sintonizzatore tv. Nel mio caso il mio portatile che talvolta, quando riesco, accendo per ricevere le mail e scrivere nel blog, NON ha il sintonizzatore tv e anche qualora lo avesse vien gioco forza che un lavoratore autonomo  NON PASSA LA GIORNATA LAVORATIVA A GUARDARE LA TV e nemmeno la fa vedere ai clienti, che passano e restano 3 minuti in media.

Anche perchè la giornata la passa a cercare di guadagnare per pagare le tasse e tenerne un po’ per sé.
Sono ancora una volta di più allibita per questo stillicidio che ci porterà lentamente a morire.

 


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