Nel 1862, Mrs Anna Leonowens, una vedova inglese, arrivò a Bangkok ingaggiata da Re Rama IV, per insegnare inglese ai suoi figli. In uno dei suoi romanzi, da cui fu poi tratto il film “Anna e il Re” che forse conoscete, così scriveva:
“Di notte la città è illuminata da migliaia di luci coperte appese che illuminano l’ampio fiume da una riva all’altra. Lampade e lanterne di tutte le forme, colori e dimensioni immaginabili, concorrono a creare uno spettacolo fatato di incantevole splendore e bellezza. Una doppia, e in alcune parti tripla, fila di case galleggianti si estende per miglia lungo le rive. Si tratta di strutture in legno, progettate e dipinte con gusto, erette su essenziali zattere di bamboo legate insieme con catene, che a loro volta sono semplicemente appoggiate su grandi pali piantati nel letto del torrente. Esse stesse formano la strada principale, e i negozi galleggianti su entrambi i lati costituiscono il più grande bazaar della città, dove sui banchi sono esposti tutti gli immaginabili ed inimmaginabili articoli provenienti da India, Cina, Malacca, Birmania, Parigi, Liverpool e New York.. Naturalmente barche e canoe sono indispensabili appendici di queste case. La nobiltà ne possiede una flotta e ad ogni piccola casetta sull’acqua, è legata una canoa per andare a fare le commissioni o per andare in visita a qualcuno. In ogni ora del giorno e della notte una processione di imbarcazioni va e viene dal palazzo reale ed ovunque vivaci commercianti esercitano il loro povero ed umile mestiere proclamandolo con una serie di annunci in una Babele di grida.”
Come vi ho già raccontato nella prima parte del nostro giro in barca lungo il fiume di Bangkok, si può ancora vivere parte di questa atmosfera navigando lungo i pochi canali sopravvissuti alla colata di cemento nell’antico quartiere di Thonburi. Nei Khlongs, lo scorrere del tempo sembra essersi fermato e la vita quotidiana scorre ancora letteralmente sul fiume. Anche senza scendere dalla barca ci si trova immersi in quel vivere scandito da ritmi lenti. Dove ancora ci si sposta tutti sull’acqua. Dal monaco che rientra dal tempio.





Navigando ti scorre davanti una piccola città nella metropoli. Con i propri piccoli templi.












Se ti sei perso la prima parte:






