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Bangkok? No, grazie

Creato il 01 dicembre 2015 da Tripvillage @Tripvillage

Alla domanda: Ti è piaciuta la Thailandia?
La mia risposta è sempre la stessa: A parte Bangkok, tantissimo!

I racconti di Cabiria, Claudia e Manuela e le chiacchere con Marika e Danila avevano acceso in me la falsa illusione di poter trovare una città che avrebbe fatto impazzire.

Forse non avevo tenuto conto del lato negativo della cosa.

Bangkok? No, grazie

Bangkok? No, Grazie!

Era nell'aria da qualche settimana prima della partenza questa cosa: la mia voglia di visitare la Thailandia era alle stelle ma c'era qualcosa che mi bloccava.
Sentivo una strana sensazione alla bocca dello stomaco, di quelle che ti prendono quando hai qualche preoccupazione e fai di tutto per non darlo a vedere.
E' stato uno dei viaggi che ho più atteso negli ultimi anni eppure non ero agitata come sempre, non sentivo l'euforia travolgente pre-partenza: credo che inconsciamente avessi il timore di trovare qualcosa che non mi piacesse.

Bangkok e io proprio non ci siamo proprio prese.

E' la prima volta che mi capita questo senso di rifiuto totale e ancora non riesco a capacitarmene.
Se mi si chiede perché non mi sia piaciuta, ancora non riesco a dare una risposta netta e ben definita: la verità credo sia semplicemente che non siamo compatibili.

Bangkok? No, grazie

Bangkok è il riflesso di ciò che per me è una bella città ma su di uno specchio rotto.
Bangkok è la spallata della persona che ti passa accanto in mezzo alla folla.
Bangkok è la mia tazzina di caffè.

Perché dico cosi? Io non bevo caffè.
Ci ho provato, l'ho assaggiato più di una volta: prima amaro, poi con un cucchiaino di zucchero, poi due, poi tre... poi ho capito che forse a me il caffè non piace e basta.

E se è vero che, come ho scritto, la Thailandia ti travolge e ti fa sentire come dentro ad un frullatore, per me Bangkok è il rumore assordante delle pale che girano mentre il resto della mia Thailandia è stato il buonissimo succo da bere dopo la centrifuga.

Sono rimasta totalmente insoddisfatta pur essendo preparata perché tutti mi avevano avvisato della puzza, della sporcizia e dello smog, ma la cosa che forse mi ha più deluso è stato il rapporto con chi ci vive.
Se in tutto il resto della Thailandia ho trovato un approccio completamente differente, di quelli che ti stringono il cuore e ti fanno stupire della gentilezza di alcune persone, qui a Bangkok - per la prima volta - ero diffidente verso il prossimo.

Bangkok? No, grazie

Avevo già letto su alcuni post di altri blogger che nella capitale Thailandese ci sia questa usanza del " fregare i turisti " fingendo chiusure straordinarie di attrazioni, ma mai e poi mai avrei pensato di essere fermata per strada quattro volte in una sola giornata - con la finta gentilezza di chi vuole dare una mano solo perché vede che siamo turisti - con il solo scopo di farci prendere un tuk-tuk che ci portasse in quel negozio o in quell'agenzia per poi fare alcuni dei giri più assurdi del mondo:

"Il reclining Buddha?No, oggi apre più tardi!
Prendi una long tail boat e vai al mercato galleggiante (ovviamente quello finto creato ad hoc per i turisti) ma passa prima all'agenzia perché se non hai ancora prenotato tutti gli hotel del viaggio da domani le tasse raddoppiano!"
"Il Palazzo Reale? No, ora è chiuso!
Fai questo giro e vai qui, qui e qui... e siete fortunati perché c'è un grande sconto oggi in questo famosissimo negozio di vestiti ed è il primo anno che lo aprono ai turisti: non perderlo!"

Solo per citarne alcuni...

Non dico che non mi sia capitato in altri Paesi, non ne ho mai avuto la sensazione ma magari è successo e non me ne sono nemmeno resa conto, ma così tante volte in una sola giornata mai.

Bangkok? No, grazie
Bangkok? No, grazie

Questo atteggiamento credo sia stato veramente ciò che mi ha più deluso di tutta la mia breve permanenza in città.
Probabilmente ho sbagliato io partendo convinta del fatto di essere pronta a qualunque cosa o forse è solo che funziona così: non può piacerci tutto.

Mi sembra giusto e corretto mostrarvi anche le cose che non ci sono piaciute, perché non sono sempre tutti cuoricini, nuvole di zucchero filato e arcobaleni: nel viaggio -come nella vita reale - ci sono cose belle e cose meno belle.

Ora tocca a voi: sfogatevi e fatemi sapere cosa ne pensate!


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