Un magistrato e il suo più stretto collaboratore sono stati uccisi a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, nello scorso fine settimana.
Precisamente nella notte tra sabato e domenica.
E questo a dimostrazione della complessità della situazione e di quanto sia lontana la pace nel Paese.
Il fattaccio è avvenuto nel quartiere di Sica ad opera di ex-miliziani.
E, subito dopo, sono scoppiati tafferugli, che la polizia locale e anche gli ex- miliziani del Seleka, integrati nell’esercito regolare, hanno cercato di contenere senza esito positivo.
Atti come questo sono frequenti tanto a Bangui quanto nelle altre città interne. Si va da atti di banditismo, a omicidi, a violazioni dei diritti umani e la popolazione è terrorizzata.
Per superare questa condizione di forte instabilità non resta che un possibile ed eventuale intervento dell’Onu, di cui è stata fatta esplicita richiesta al Consiglio di Sicurezza.
Accelerare , insomma, la Missione internazionale di sostegno al Centrafrica (Misca) sotto comando africano.
Non sarà certo il toccasana quanto al garbuglio politico interno, che è davvero terribile , ma si salverà, magari, qualche vita umana in più.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)