PC
TESTATO SU
PC
Genere: Simulazione, Strategia
Sviluppatore: Shining Rock Software LLC
Produttore: Shining Rock Software LLC
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Inglese
Giocatori: 1
Data di uscita: 18/02/2014
Banished è arrivato quasi di soppiatto nello store Steam, ma ad un’occhiata fugace si capisce subito che il prodotto nasconde un potenziale incredibile. In realtà c’è molto di più del semplice potenziale: c’è la tangibile riuscita di un software che è in grado di mischiare i capisaldi del gestionale e del city builder in un’esperienza ludica quanto mai organica ed equilibrata. Piccola nota a margine da inserire nel nostro consueto cappello è la storia dietro all’uscita di Banished: Luke Hodorowicz, sviluppatore unico messosi in proprio dopo una decennale esperienza presso Vicious Cycle Software, è riuscito a creare un prodotto godibile ed originale, usando il codice di quello che nelle sue iniziali intenzioni era un action-RPG con zombie e compagnia cantando. Le vie del videogioco sono davvero infinite…
Il titolo non ha una vera e propria trama. Ambientato in un passato non precisato, ma dall’architettura e dalle grandi possibilità che si possono inquadrare nel XVIII secolo, Banished ci mette a capo di un gruppo di famiglie esiliate, in una terra nuova, con sole poche provviste per resistere al primo inverno. Non ci è dato sapere altro, e non serve molto altro ai fini del gioco. La mappa nella quale compieremo tutte le azioni disponibili è completamente settabile in ogni aspetto: grandezza, terra-formazione, eventi ambientali. Il gameplay di gioco però è il vero fiore all’occhiello di tutta la produzione. In Banished dovremo stare attenti a vari parametri: il numero degli abitanti (diviso in adulti, bambini e studenti, questi ultimi semplicemente come i secondi, ma con maggior potenziale lavorativo una volta cresciuti), il cibo a disposizione, le risorse fondamentali, le stagioni e le condizioni climatiche. Elementi che si riveleranno fondamentali per poter iniziare a costruire in maniera equilibrata la nostra città. Anche la felicità degli abitanti è importantissima per fare in modo che il paese cresca rigoglioso e sano. Tendenzialmente, le esigenze dei nostri poveri esiliati saranno via via più complesse. All’inizio la preoccupazione principale risulterà ovviamente il cibo: destinare parte della produttività in operazioni agricole a lungo termine si rivelerà la strategia vincente, pur integrata con strutture meno efficienti, ma più rapide come i pescatori o i raccoglitori di bacche. Ovviamente non servirà solo cibo: anche avere una casa, del fuoco per il riscaldamento, servizi igienici e sanitari, strutture di stoccaggio dei materiali, strade e così via, rientreranno nelle esose richieste della popolazione. La vera difficoltà risiederà non tanto nella gestione e nella costruzione di così tanti tipi di edifici (tutti disponibili dal primo minuto di gioco), quanto nell’equilibrio richiesto per poter far sì che da un momento all’altro non scoppi una carestia. Infatti, il benessere porta a nascite numerose, ma le nascite numerose comportano molto più sforzo alimentare, inizialmente non supportato dai bambini, i quali non rappresentano forza lavoro. Ecco perché bisognerà sempre gestire le risorse con un occhio al futuro. Tornando alle strutture queste risulteranno essere non solo numerose, ma anche complesse da gestire. Spesso dovremo scegliere cosa produrre, come farlo, con quale ritmo e con quanti lavoratori. Allo stesso modo sarà possibile commerciare con i mercanti che arriveranno via fiume, in maniera da ottenere preziose risorse, alcune delle quali non ottenibili in altro modo.
La gestione della forza lavoro, nonché degli spazi, risulterà fondamentale per una gestione ottimale della nostra città. Per fare in modo che tutta scorra liscio ci faremo aiutare dai pop up di gioco, tutti chiari e cristallini nell’utilizzo delle informazioni, mai invasivi e completamente mobili. La gestione dell’interfaccia è davvero eccezionale, riuscendo a gestire le tantissime possibilità di gioco senza intasare lo schermo. A questo proposito utilizzeremo tantissimo la scheda della forza lavoro: attraverso di essa decideremo quante persone assegnare alle varie categorie di lavoro e quante assegnare agli specifici edifici di produzione. I lavoratori semplici invece si occuperanno dello stoccaggio e della pulizia. Nel complesso, il gioco si prospetta molto complesso e laborioso, tenendoci costantemente in tensione ed indaffarati nelle attività e nel controllo delle risorse e dei personaggi. Siamo di fronte ad una versione semplificata e graficamente esemplare di giochi come Towns o addirittura Dwarf Fortress (sebbene in quest’ultimo il ventaglio di possibilità e di difficoltà sale esponenzialmente). Unica pecca, piuttosto pesante, è rappresentata dalla mancanza di obiettivi a lungo termine o di una qualche sorta di campagna di gioco, cosa che alla lunga rende il tutto forse un po’ troppo semplice. Considerando l’assenza di mob ostili e di missioni, una volta raggiunta una certa stabilità produttiva, tenderete ad annoiarvi.
100 MB di classeIl vero lavoro di Hodorowicz è però quasi tutto non visto. Prima di parlare dell’aspetto grafico ed audio, infatti, bisogna sottolineare la grande ottimizzazione del prodotto, il quale nonostante la grande complessità delle operazioni da svolgere, la mole incredibile di edifici, eventi ambientali, input umani nonché le IA dei nostri esiliati, pesa solo poche centinaia di megabyte, offrendo inoltre un’esperienza visiva che accontenta anche i più esigenti.
Particolari e molto curati sono i dettagli delle abitazioni, come il fumo dei comignoli, nonché gli effetti ambientali dati dalla pioggia, dal vento e dalla neve. In generale la grafica è molto gradevole, così come le ombre e le textures, assenti tra l’altro bug grafici o episodi di popping. Il software gira in maniera fluida e veloce, con momenti e scorci visivi davvero emozionanti. La riproduzione dei paesaggi naturali è davvero bucolica, garantendo, soprattutto nella stagione estiva del gioco, degli screenshot di notevole bellezza e lirismo. Ovviamente il lavoro è agevolato dalla visuale piuttosto lontana, ma questo non preclude una voluta e notevole cura del dettaglio. Vorremmo poter dire la stessa cosa anche del comparto audio, che risulta solo sufficiente, con dei suoni ambientali sicuramente azzeccati (fanno il loro lavoro, sono numerosi e ben implementati), ma delle musiche che risultano davvero monotone e ripetitive. Certo, il mood è piuttosto leggero e rilassato, ma considerata la già naturale mancanza di pathos del titolo (dovuta alla natura solo gestionale ed alla mancanza di trama) un comparto audio meno noioso avrebbe aiutato.
Banished offre un gameplay di tutto rispetto. Intricato, complicato, profondo, metterà a dura prova le abilità gestionali anche dei gamers più duri, senza però rappresentare un muro insormontabile per i neofiti. I difetti ovviamente ci sono, perchè a fronte di una grande giocabilità si riscontra poi la mancanza di una modalità campagna o di obiettivi che allunghino la longevità. Allo stesso modo, nonostante il comparto grafico di prim'ordine, quello audio se non è becero è sicuramente piatto e senza personalità. Ciononostante il titolo è valido e ben fatto, forse solo un po' troppo costoso per il panorama indie (18,99 euro), ma da mettere comunque in wishlist. ZVOTO 8