Banksy è a New York per il suo nuovo progetto «Better Out Than In» e dal 1 ottobre sta “sconvolgendo” la città. Ogni testata, dal gossip all’arte, non fa che parlare del più noto street artist al mondo. Noto o meglio quasi noto, visto che in molti sono ancora a caccia della vera identità di questo genio del nostro secolo. La notorietà di un’artista è ciò che giustifica il prezzo di una sua opera?
Banksy non è nessuno. Non ha un volto, non ha un’identità (lui stesso ha provato a venderla su eBay), è semplicemente un brand. Banksy è arrivato ad esser ciò che Van Gogh e Modigliani sono riusciti a conquistare dopo la morte o ciò che Picasso è stato in vita frequentando i “salotti buoni”. Ma quanto vale questo brand? Quanto dovrebbe costare una tela di Banksy? Una risposta che, senza interpellare critici critici di settore e non, ci fornisce l’artista.
Sabato al Central Park su una bancarella Banksy ha venduto le proprie opere, originale e dal valore di decine di migliaia di dollari, per soli 60$. Una provocazione, una democratizzazione dell’arte, una svendita, semplicemente (ancora una volta) un calcio in culo all’intero sistema “art-mediatico”.
“Keep it Spotless” è stato venduto per 1,87 milioni di dollari, mentre qualche anno prima “Space Girl & Bird” aveva richiesto un esborso di 578 mila dollari. Quanto vale oggi un’opera dello “svenduto” Banksy?
P.s. Analisi individuale, potenzialmente errata e banale.