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BAPHOMET’S BLOOD, In Satan We Trust

Creato il 18 febbraio 2016 da The New Noise @TheNewNoiseIt

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I Baphomet’s Blood erano partiti leggermente in sordina, non per la qualità del loro speed metal originario, quanto per la reperibilità del loro debutto del 2006 Satanic Metal Attack, uscito per la brasiliana Dies Irae. Il secondo disco Second Strike (appunto) segnava invece il passaggio alla High Roller per poi attraccare alla Iron Bonehead col terzo Metal Damnation (2009).

L’etichetta tedesca deve credere molto nel gruppo, dato che, oltre al nuovo disco che rompe un silenzio discografico di cinque anni (dall’ep Back From The Fire), ha deciso di ristampare anche i precedenti lavori, tutti rigorosamente in vinile. Mi auguro che i riconoscimenti in termini di vendite non manchino, in ogni caso è ammirabile la fiducia nelle indubbie qualità dei Baphomet’s Blood. Il mondo ormai trabocca di gruppi speed metal nelle sue varie declinazioni, ma il gruppo nostro connazionale riesce con questo nuovo disco ad assestarsi nella pattuglia di testa di quest’affollatissima gara, in virtù della sua capacità di scrivere pezzi dosando gli ingredienti a propria disposizione in maniera molto distintiva. Gli ingredienti, appunto: Bulldozer, Exciter, Venom, Tank e, ovviamente, Motörhead. Si evidenziano riff dal sapore rock’n’roll ma anche heavy metal in senso stretto, alte velocità in cui si esalta il nuovo dotatissimo batterista (in comune con gli Hatred) e assoli dal retroterra molto rock. Senza dimenticare un’ottima registrazione che, senza indulgere in una bassa fedeltà mascherata da nostalgia, mette in evidenza tutti gli strumenti con chiarezza e potenza. “Infernal Overdrive” è forse il pezzo che riassume meglio i Baphomet’s Blood odierni: il riff iniziale sembra uscito da Painkiller dei Judas Priest, poi si proseguei con un riff speed metal con una orecchiabile linea melodica; il ritornello è infestato dai Motörhead mentre la parte centrale è solido puro heavy metal a tempo medio con una parte solista decisamente personale, anche se infine si torna alle consuete alte velocità. Il disco si chiude come al solito con una cover, questa volta sono stati prescelti i misconosciuti ungheresi Farao.

Da parte mia posso dire che questo è il mio album preferito dei Baphomet’s Blood fino ad ora e che presto li rivedrò dal vivo con sommo piacere.

Nel momento in cui andiamo on line il disco è in streaming qui.

Tracklist

01. Command Of The Inverted Cross
02. In Satan We Trust
03. Hellbreaker
04. Underground Demons
05. Triple Six
06. Infernal Overdrive
07. Whiskey Rocker
08. Eleg (Farao cover)

Dischi 2016, baphomet's blood, iron bonehead

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