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BAR ATLANTIC - di Bruno Osimo

Creato il 17 aprile 2012 da Ilibri
BAR ATLANTIC - di Bruno Osimo BAR ATLANTIC - di Bruno Osimo

Titolo: Bar Atlantic
Autore: Bruno Osimo
Editore: Marcos y Marcos
Anno: 2012

Adàm è un precario dell’università, ha una moglie che adora e mille amanti. Ogni giorno la sua vita si rinnova sempre uguale e diversa, perché prende un treno, si nasconde in una città e con una donna differente. Questo romanzo racconta la precarietà della società di oggi e le sue ripercussioni. Ma queste incertezze sono causa (ed effetto) di un disimpegno, una apatia che fa mancare qualsiasi senso di appartenenza. Essere precari coincide con la mancata integrazione, e qui l’autore lancia una frecciata polemica all’Italia: “…in Israele non identificarsi più con la nazione ha un significato enorme, non come in Italia dove sembra che la nazione non sia di nessuno, che tutti passino di qui per caso, che io non c’ero e se c’ero dormivo….”

Ma il personaggio di Adàm è molto di più, perché la variabilità professionale sembra calzare a pennello con la sua personale difficoltà di vivere profondamente. La sua è una ipotesi di mille vite, e di nessuna, che grazie all’amore religioso che prova per Hhava, sua moglie, riuscirà a trasformarsi in qualcosa di reale. Il suo rapporto con le donne è anche troppo fisico, ma con lei (in realtà si chiama Ada) è diverso: “Ada è tutto, è la casa, è la famiglia, è quello che qui chiamano focolare.”

Così riuscirà ad aprire lo scrigno della sua esistenza e non vivrà più “a caso”, distratto dai mille ironici carrelli dei supermercati e dalle controfigure di passaggio.

Il libro è costruito in maniera fluida, un diario in terza persona che lascia spazio alla poesia. La vena erudita con cui l’autore commenta le vicende è intrigante, come anche il suggerimento frequente ad interpretare la bibbia secondo un registro quotidiano che la rende più vicina.

L’attenzione alla lingua e alla spiegazione etimologica suggeriscono di non vivere a caso e di entrare in profondità anche nelle parole.

“E perché non traduci Elohìm?”

“Perché ci sono due personaggi diversi nella storia, uno è Elohìm, che deriva dalla radice di eloah, che significa Angelo, l’altro deriva dalla radice adon che significa signore. […]Usare ‘Dio’ in entrambi i casi appiattisce il testo, elimina la possibilità, da parte del lettore, di pensare non a un personaggio unico, ma a due personaggi diversi, Angeli e Signore.”

Due personaggi diversi? Ma quante eresie sono racchiuse in queste sole tre parole?”

Voto i-LIBRI:

2stelle

 

 

  

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