Scritto da Administrator
Giovedì 27 Gennaio 2011 15:35
Mentre nel nostro Paese le politiche scolastiche sono ormai direttamente gestite dai Ministeri dell'Economia (purtroppo a sinistra come a destra), arriva dall'America un messaggio di speranza.
Barak Obama ha recentemente affermato l'assurdità di ridurre le risorse alla scuola «è come alleggerire un aeroplano troppo pesante eliminando proprio il suo motore».
Raramente mi era capitato di ascoltare una metafora così calzante. L'istruzione pubblica come propulsore di un intero Paese, autentico investimento sul futuro dello Stato.
A rendere ancora più sostanziale questo intendimento contribuisce il contesto in cui il Presidente americano ha pronunciato questo discorso.
Si trattava di presentare un piano di tagli alla spesa da 350 miliardi di dollari da qui al 2015, come un acconto da pagare subito, sulla riduzione ben più sostanziosa del debito pubblico che ha toccato il massimo storico di 14.000 miliardi di dollari.
Nel quadro di questa grande manovra finanziaria vengono esclusi sacrifici al bilancio della scuola. Anzi sono previsti «più investimenti nell´istruzione, nelle energie rinnovabili, nell´alta velocità».
Che differenza con la nostra classe dirigente!
Da noi ogni manovra finanziaria comincia a tagliare proprio dalla scuola, considerata, prendendo spunto dalla metafora dell'aereo, inutile e pesante fardello.
Quando avremo la fortuna di avere un Obama anche noi?
P. S. Il dramma è che quand'anche nascesse un Obama italiano, di certo non gli pemetterebbero mai di entrare nella stanza dei bottoni...