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Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

Creato il 27 settembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

Negli anni del successo Anaïs Nin prestò molta attenzione ai giovani scrittori non affermati e ai talenti che poteva incontrare lungo il suo cammino, non aveva dimenticato il recente passato in cui tutti la ignoravano e, come aveva fatto sempre nel privato, anche una volta raggiunta la celebrità, volle compiacere e non deludere nessuno; in un’intervista rilasciata a New York nel giugno del 1974 e pubblicata sul Twentieth Century Literature, a proposito dei suoi tentativi di mettersi in contatto anni prima con note scrittrici aveva dichiarato: «Ho scritto a Virginia Woolf ma non mi ha mai risposto. Ho scritto a Djuna Barnes ma non ha risposto. E così io rispondo ad ogni lettera che ricevo. Perché… a me sono mancate quelle amicizie». E fu così che Anaïs spianò la strada a giovani scrittrici di talento e menzionò volentieri durante le sue letture all’Università autrici con cui era entrata in contatto e che ancora non avevano trovato il modo per farsi leggere e conoscere. Risale a quel periodo, esattamente al febbraio del 1974, l’incontro fra Anaïs Nin ed una giovane Barbara Kraft, poi diventata scrittrice, giornalista del Time, collaboratrice del Washington Post, di People, USA Today e oggi proprietaria del Barbara Kraft Communications and Public Relations che nel tempo si è dedicato a numerosi progetti letterari, artistici e architettonici (fra i suoi clienti ricordiamo il Wende Museum di Los Angeles nel momento dell’acquisizione di undici segmenti del Muro di Berlino).

una immagine di Copertina di Anaïs Nin. The Last Days A Memoir by Barbara Kraft Sky Blue Press 2011 su Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

Ma prima che tutto ciò si potesse realizzare Barbara Kraft aveva ricevuto una importante telefonata: «Sono Anaïs Nin. Ho letto il tuo lavoro e mi sembra molto buono. Abbiamo molte affinità. Vorrei che mi venissi a trovare»; questo fu l’inizio e come Barbara ricorda: «due anni e mezzo dopo, il mio diario The Restless Spirit: Journal of a Gemini venne pubblicato con una prefazione di Anaïs». Fra i tanti lavori a cui Barbara Kraft si è dedicata è necessario ricordare il documentario teatrale Frau Lou: “Dare Everything, Need Nothing” che è stato scritto, diretto e prodotto per la KPFK Pacifica Radio e in cui si narrano le vicende della celebre Lou Andreas-Salomé, la donna che aveva affascinato Nietzsche e Rilke ed una delle prime ad occuparsi seriamente di psicoanalisi diventando all’età di cinquanta anni allieva di Sigmund Freud; una figura femminile intrigante che sin dalle prime conversazioni fra Barbara ed Anaïs risultò essere un interesse comune a entrambe fra le tante affinità che riscontrarono e che portarono Anaïs a confidare a Barbara: «Fra tutte le giovani donne con cui ho collaborato tu sei quella che più mi somiglia». Oggi Barbara Kraft, a trentacinque anni dalla morte di Anaïs Nin, ha pubblicato il libro di Memorie Anaïs Nin. The Last Days in cui per la prima volta racconta con sensibilità e schiettezza il periodo della loro amicizia che si colloca purtroppo negli anni della malattia e del dolore dell’ormai anziana Anaïs Nin e che vuole essere anche un omaggio alle persone che con amore e dedizione quotidiana curano chi sta affrontando una malattia senza speranza. In questo suo libro Barbara Kraft descrive infatti anche il profondo e ai più sconosciuto rapporto fra Anaïs Nin ed il suo compagno Rupert Pole.

una immagine di Barbara Kraft 2 su Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

In un libro pubblicato nel 1996 dall’Università dell’Ohio (Recollections of Anaïs Nin by her Contemporaries), in cui contemporanei e conoscenti di Anaïs Nin raccontano la propria personale esperienza con la scrittrice, il contributo di Barbara Kraft è lucido, saggiamente critico: negli anni sessanta Anaïs Nin era nota per i suoi Diari censurati che avevano omesso la sua dualità, i suoi errori, la sua fragilità. Grazie a questi Diari divenne simbolo della donna libera e forte e tanti si avvicinarono a lei affascinati anche e proprio dalla sua determinazione. E con queste argomentazioni Anaïs Nin aveva esortato Barbara Kraft a rendere pubbliche le sue pagine di diario in cui venivano narrate le complesse vicende personali del suo matrimonio con un noto personaggio di quegli anni, membro dell’Orchestra Filarmonica di Los Angeles. Barbara Kraft lo pubblicò e come aveva immaginato fu inevitabile crearsi qualche nemico. Quando poi negli anni ottanta venne pubblicata una parte dei veri diari di Anaïs Nin per Barbara fu un vero colpo: tutto era falso e diverso; tutto nei Diari precedenti era stato trasformato, omesso, sublimato; adesso le toccava far i conti con l’Anaïs che lei credeva di conoscere e che l’aveva esortata alla schiettezza, alla sincerità e alla libertà e con la nuova Anaïs che per tutta la vita aveva vissuto nell’ambiguità, con un compagno a Los Angeles ed un marito a New York che non sapevano nulla o quasi l’uno dell’altro. Barbara Kraft capisce che Anaïs Nin «non era una donna libera né fisicamente, né psicologicamente» ed «era stata una creatura dell’artificio ma non superficiale». Barbara impara dunque ad amarla non per quella forza che fu sempre apparente ma proprio per quella deliziosa fragilità che in fondo aveva dettato tutte le sue scelte e parlando di lei afferma: «dopo tutti questi anni rimane nella mia psiche come la persona più raffinata e rara che io abbia mai incontrato».

una immagine di Foto di Anais Nin con dedica per Barbara Kraft su Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

Un altro incontro decisivo nella vita di Barbara Kraft è stato proprio quello con lo scrittore Henry Miller a cui nel 1976, in occasione dei suoi ottantacinque anni, aveva scritto una lettera aperta in seguito alla quale lo scrittore volle invitarla a cena, la prima di tante che si replicarono nel tempo. Da sempre dotato di grande spirito pragmatico, Miller organizzava infatti le sue serate invitando sistematicamente degli interlocutori che risultassero bravi cuochi oltre che abili conversatori; Barbara Kraft fece parte di questa ristretta cerchia senza diventare mai una delle sue tante donne come alcuni avevano insinuato: Barbara non conobbe il Miller dei “Tropics books” ma quello intenso e vibrante de Il colosso di Marussi (in Italia edito da Feltrinelli e Adelphi). Nel 1979 Barbara Kraft realizzò l’ultima lunga intervista ad Henry Miller, pubblicata nel 1981 dal Michigan Quarterly Review, la rivista letteraria dell’Università del Michigan. In questa intervista nota come A Conversation with Henry Miller, il celebre scrittore ripercorre parte della sua vita, soffermandosi su quei paradisi personali vissuti intensamente come Parigi, la Grecia, il Big Sur; con la schiettezza e l’interesse di sempre per la condizione umana, affronta anche il grande problema dell’uomo moderno: la sua continua ed infinita lotta a sapersi accettare così come è. Miller afferma di fidarsi totalmente della vita e affatto dell’uomo; anche per questo secondo lui l’arte non è raccontare la vita così come è, ma raccontarla come vorremmo che fosse; tutte le esagerazioni ed esasperazioni in arte sono dunque giustificabili. L’intervista si conclude con alcune riflessioni sullo scrittore Blaise Cendrars che aveva affrontato così intensamente la vita da voler rifiutare le medicine che gli avrebbero impedito di vivere altrettanto intensamente la morte. Ciò che Miller aveva tanto amato in lui era stata proprio la sua umanità ed il grande pregio di questa conversazione realizzata con Barbara Kraft è proprio l’averci restituito un Miller saggiamente umano.

una immagine di Copia di Barbara Kraft e Henry Miller su Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller

Barbara Kraft oggi come allora vive e scrive a Los Angeles continuando a dedicarsi a numerosi progetti, il suo ultimo libro Anaïs Nin. The Last Days, vuole sopperire a quel vuoto lasciato dalle ultime pagine di Diario di Anaïs Nin, portando a compimento il progetto di raccontare tutta una vita di cui la morte, per lei come per tutti, è comunque solo l’ultima e definitiva fase di un’intera esistenza.

Le foto inserite in questo articolo sono state gentilmente concesse da Barbara Kraft

Anaïs Nin. The Last Days – A Memoir by Barbara Kraft, e-book pubblicato nel 2011 da Sky Blue Press può essere acquistato su Amazon e Smashwords

una immagine di Barbara Kraft davanti ai segmenti di Muro di Berlino a Los Angeles su Barbara Kraft: l’Amicizia con Anaïs Nin e le Conversazioni con Henry Miller


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