Magazine Cucina

Barbera del Monferrato

Da Vinook @Vinook_

In questa pagina parleremo di :

monferrato

Vino e tanto altro: il Monferrato


Che ci si riferisca a tradizioni culinarie, ai dolci, oppure alla produzione vinicola, quando si parla del Monferrato si fa riferimento ad una delle roccaforti del “bere e mangiare bene” in Piemonte. Da queste parti, i piatti tipici con i quali leccarsi baffi, ma anche le bottiglie pregiate per innaffiarli, sono numerosi e tutti di alta qualità, ma un posto d'eccellenza non può che spettare al Barbera del Monferrato, un vino rosso ottenuto dalle uve del secondo vitigno autoctono più importante della regione. La legge autorizza la produzione di queste bottiglie in una fascia di terra collinare piuttosto estesa, comprendente ben 216 comuni tra le province di Asti ed Alessandria. Questo vitigno fece la sua prima comparsa nella zona nel lontano 1978, ed ancora oggi il suo nome è strettamente legato alle caratteristiche del territorio. La denominazione originale fu “Vitis vinifera Montisferratensis”.

Il rosso perfetto per la "bagna cauda": focus sul Barbera del Monferrato


barbera monferrato Stiamo parlando di un vino fermo estremamente interessante all'esame delle proprietà organolettiche. Partiamo dal colore, che è di un rosso rubino molto intenso, tendente all'imbrunirsi con il trascorrere dell'invecchiamento. Il Barbera del Monferrato ha un odore tipicamente vinoso e gradevole, mentre in bocca si presenta corposo, ma asciutto e leggermente abboccato. Raggiunge una gradazione alcolica massima di 12 gradi e talvolta è rintracciabile in versioni frizzanti di certo non meno piacevoli da sorseggiare. In una regione costellata di etichette DOC, quella di cui stiamo parlando è addirittura una DOCG, prodotta anche in versione riserva (in questo caso l'invecchiamento non deve durare meno di 14 mesi e la gradazione non è mai inferiore ai 12,5 gradi). In fase di vinificazione, oltre alle uve Barbera, per dar vita a questa specialità, ci si serve di uve Freisa, Grignolino e Dolcetto. Questo vino si può consumare sia giovane che invecchiato, anche se a seconda degli anni trascorsi nelle botti di rovere, gli abbinamenti consigliati cambiano. Nel primo caso, ad esempio, il Barbera del Monferrato dà il meglio di sé sulle castagne, lesse o arroste, oppure sulle zuppe di legumi, mentre quando è più vecchio va servito ad una temperatura compresa tra i 16 e i 18 gradi, in accompagnamento a piatti di carne rossa particolarmente saporiti, piuttosto che su brasati, arrosti, formaggi stagionati a pasta dura, ma anche pietanze tipiche della cucina piemontese, come la famosa “bagna cauda”.

Tenuta La Tenaglia


Uno degli elementi più caratteristici di tutto il Piemonte e, nella fattispecie, della regione del Monferrato, è il numero elevato di cantine e luoghi in cui è possibile godere dello spettacolo messo a disposizione dall'offerta enogastronomica. Una di queste è senza ombra di dubbio la “Tenuta La Tenaglia”, un punto di riferimento per chi si trova nella zona del Parco Naturale del Santuario di Crea e vuole toccare con mano il meglio del Barbera del Monferrato. Si tratta di un'azienda in continua crescita, che con il passare del tempo e lavorando sodo, è arrivata ad occuparsi di ben 30 ettari di terreno adibito a vigneti, ed oggi non soltanto è annoverabile tra le cantine più rinomate di tutto il Piemonte, ma riveste anche una non trascurabile rilevanza culturale.

Famiglia Accornero: vino dal 1839


A Vignale Monferrato, in provincia di Alessandria, invece, sorge l'Azienda Vinicola Accornero, cui pioniere fu Bartolomeo Accornero nel lontano 1839: oggi a prendersi cura della terra sono le generazioni successive della medesima famiglia, ma l'impegno, la passione e la dedizione non sono affatto cambiati, ed oggi, come allora, quando si fa questo nome si tira in ballo uno dei fiori all'occhiello della produzione viti-vinicola monferrina. Oltre al Barbera del Monferrato DOCG Superiore, al Barbera del Monferrato Superiore e al Monferrato Rosso, qui si producono anche il Grignolino del Monferrato, il Casorzo DOC e il Casorzo Passito DOC.

Bricco Mondalino: il meglio dei rossi della zona


L'elenco delle cantine migliori può proseguire con un'altra azienda situata sempre a Vignale Monferrato e conosciuta come Bricco Mondalino. Siamo nel cuore del Monferrato Casalese, in una terra dove pare che il tempo si sia fermato, lasciando le tradizioni e i sapori al riparo dal trascorrere degli anni. Da generazioni, la famiglia Gaudio gestisce 18 ettari di terreno perfetto per la vinificazione, in quanto calcareo e ricco di sedimenti marini. Anche in questo caso, la produzione è dominata dal Barbera del Monferrato superiore, seguito dal Barbera d'Asti, dal Grignolino del Monferrato e dal Monferrato Freisa.

A Rocchetta Tanaro, patria della Postdalvin


Chiudiamo la nostra rassegna delle cantine e delle aziende vinicole più rinomate del Monferrato con la PostdalVin, situata a Rocchetta Tanaro, dove dal 1960 qualcosa come 200 vignaioli vinificano le uve coltivate nei propri vigneti. A soli 15 chilometri da Asti, da sempre questa cantina preferisce l'alta qualità dei prodotti all'alta resa quantitativa. Che si parli di Barbera del Monferrato, di Casorzo, di Monferratto rosso, insomma, da queste botti esce solo il meglio.

Articoli Correlati


Barbera del Monferrato


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

A proposito dell'autore


Vinook 546 condivisioni Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog

L'autore non ha ancora riempito questo campo

Magazines