Barboni

Noi che siamo storicamente e convintamente garantisti finché non vediamo l’ispettore Derrick che prende per il collo il colpevole e lo costringe alla confessione, non possiamo credere a quello che scrivono i quotidiani locali (siamo nel moderno Fvg al centro dell’Europa, non a Pagliaccionia), pagine zeppe evidentemente di falsità verso nobili consiglieri regionali che avrebbero – queste le scandalose ricostruzioni delle penne friulgiuliane –, citiamo a memoria, incassato rimborsi con soldi pubblici per notti in albergo non solitarie, tra l’altro nello sfigatissimo Enterprise di Milano, pesce fresco e spazzole tergicristallo (un piatto tipo insalata di polipo), la pulizia del cane (qui casca l’asino, noi siamo per i gatti in eterno), relatrici a convegni (confermiamo che un buon passo per l’umanità sarà abolire i convegni pagati da Pantolone). Perfino un noto imprenditore, apprezzato da tutti per la sua attività privata, si sarebbe fatto rimborsare dal gruppo del Pdl (quelli che fanno i fighi, che offrono al banco, un po’ sboroni) alcune cene.
Impossibile, non ci possiamo credere. Non possiamo credere che pure il noto imprenditore sia sceso al rango del barbone. Come non possiamo credere che la presidente di questo talentuoso territorio, il Fvg, fosse vero il teorema che i consiglieri regionali sono in larga parte dei barboni (ipotetico dell’irrealtà), come da sue anticipazioni in tempi sospetti, non abbia già provveduto a imporre le dimissioni ai presunti colpevoli.
Adesso guardo sull’Ansa se c’è qualcosa.