Barcellona. Città di porto, città blu,città di mare. Crocevia dei viandanti, dei migranti, dei turisti. Meta di molti, di chi cerca la pace dei sensi e la tranquillità economica in un’Europa distrutta dai pochi.
Barcellona.
La città che vive di notte, ma si anima anche di giorno. Città che respira piano in una Spagna alla deriva. Città che grida la sua indipendenza. Città che corre, che non si ferma a pensare. Città d’Arte, città sportiva, città di mare. Questa è Barcellona.Sono stata qui ben quattro volte, per i motivi più disparati. Classica gita di scuola insonne, tappa fugace di un tour del Portogallo, week end con mamma e sorelle. Se devo essere sincera le prime volte l’ho trovata una città insapore, nonostante la mia passione travolgente per gli specchi d’acqua e per le onde. Mi è sempre parsa troppo turistica, sporca per i miei gusti e decisamente affollata.
Questa volta è stato diverso: l’ho vissuta con occhi nuovi. Ho scoperto angoli nascosti e ho capito che ogni posto, ogni città, ogni collina ha il suo fascino se si sa guardare nel modo giusto.