BARCELLONA-AJAX 3-1. Sono contradditorie le sensazioni che trasmette il Barcellona a quattro giorni dal “clasico” contro il Real Madrid. Il 3-1 rifilato al Camp Nou all’Ajax se da un lato conferma che Messi e Neymar attraversano un periodo di particolare ispirazione e che la loro intesa sembra migliorare di partita in partita (ora sarà curioso vedere come si inserirà Suarez), dall’altro lascia qualche interrogativo su alcuni svarioni difensivi. Uno di questi, nel finale, ha permesso agli olandesi addirittura di rientrare in partita. Luis Enrique si era affannato alla vigilia per tenere alta la concentrazione per la partita di stasera, la sua formazione lasciava capire chiaramente quale fosse per l’asturiano la partita più importante della settimana.
Busquets, non al meglio, va in tribuna, Mascherano ancora una volta nel suo ruolo preferito di “volante” davanti alla difesa. Il “jefecito” è apparso il più voglioso dei suoi, quasi a voler rivendicare quella posizione che lo ha imposto come uno dei migliori al mondo. Mathieu a riposo, coppia difensiva composta da Bartra e il redivivo Piqué. In attacco spazio a Pedro, oggi più incisivo del solito, assieme ai due fenomeni.
L’Ajax è stato annichilito dopo nemmeno mezz’ora. Al 7′, vertiginosa azione di Messi sulla trequarti, assist per Neymar che di destro – e di prima – batte Cillessen. Pressione alta, ricerca dei due terzini, Alves e Alba, per una sera finalmente tornati quasi ali come ai vecchi tempi; con queste mosse il Barcellona è totalmente padrone della partita e il secondo gol che arriva al 24′ mette al sicuro anche il punteggio: Mascherano ruba palla a centrocampo (toh..), serve Iniesta che – in un lampo – lancia in profondità Messi, bravo a stoppare e a battere ancora il portiere della nazionale olandese. Un palo di Pedro e un’altra azione personale di Messi sono gli ulteriori pericoli che corre nei minuti successivi l’Ajax che, al 35′, non approfitta del pasticcio di Piqué che si fa rubare il pallone da Kishna in area ma riesce a rimediare in extremis. Al 43′, poi, è ancora l’ex Manchester United a provocare il tiro dal limite di Sigthorsson, deviato in angolo da Bartra. Due leggerezze che, comunque, non offuscano un primo tempo più che positivo per velocità e trame di gioco dei blaugrana.
Milik per Kishna è la mossa di De Boer all’intervallo, l’Ajax non cambia però marcia nella ripresa se non nell’aggressività di cui fa spesso le spese Netmar. Messi è in palla, gli viene annullato un gol in fuorigioco in apertura (su tiro di Pedro ribattuto da Cillessen) e sfiora la doppietta su punizione poco dopo. Col ritmo basso e dopo una pericolosa sortita offensiva dei lancieri conclusa dal destro fuori misura di Van Rhijn, Luis Enrique decide di ritirare dal palcoscenico le sue stelle: Neymar, Messi (primo cambio stagionale, sabato scorso si parlò di un suo rifiuto ad abbandonare il campo contro l’Eibar) e Iniesta, tutti applauditissimi dal pubblico di casa. Spazio ai giovani Rafinha, Sandro e Munir, il futuro del Barcellona. Proprio l’ispano-marocchino è egoista all’82’ e prova la conclusione invece di servire Sandro o Pedro meglio piazzati. All’88’ il gol che dà pepe al finale: altro pasticcio difensivo dei padroni di casa, ne approfitta El Ghazi che batte ter Stegen (ancora scelto in coppa nonostante gli errori di Parigi) da due passi. L’Ajax si butta in avanti, qualche pallone vagante in area arriva, ma nulla più. Al 93′ la partita è poi sentenziata da Sandro che, dopo un bel movimento in area fulmina Cillessen con un diagonale. Finisce 3-1, bene in attacco ma grosse incertezze in difesa: Cristiano Ronaldo non avrebbe perdonato…
Tags:1