Barcellona, Gaudì, o della leggerezza

Creato il 27 luglio 2011 da Spaceoddity
La prima impressione di Barcellona è stata fatale. A distanza di una settimana, questa città strepitosa continua a stupirmi: ho visto poche città così colorate, vive ed eleganti. Perché Barcellona è, innanzitutto, una città dove regna un senso sovrano della bellezza. Sarà anche che noi italiani, o per lo meno io, italianissimo, annetto al senso della bellezza un estetismo molto legato al periodo a cavallo tra XIX e XX secolo, ma ogni scorcio di questa città è un colpo al cuore.
Immaginavo Barcellona una città dei piaceri, una città del dolce vivere mediterraneo, del creativo caos spagnolo: ho trovato una città leggerissima, quasi spumosa, una città plastica, tutta da modellare con le mani, che hai l'impressione di star sognando e invece è lì, nella sua consistenza. Immaginavo una città tutta incentrata su Gaudì e l'immensa eredità da lui lasciata, ma Barcellona è molto di più dell'immenso Gaudì o di Joan Miró. Barcellona è una città dalla bellezza immediata, ma, come dire?, anche un po' sostenuta, tutt'altro che easy-going, come dicono gli inglesi: è una città in vetrina, sta lì, si esibisce, ma intanto fa mostra di sfuggire a ogni contatto.
La stessa Pedrera di Antoni Gaudí non ha la pesantezza della roccia, né ce li hanno gli archi e i portici di Parc Güell: tutto è estatico, più che statico, quasi spinto verso l'alto. Nonostante il suo stato, la torre delle telecomunicazioni di Santiago Calatrava, alla sommita di Montjuïc, accanto allo stadio olimpico, traduce alla perfezione questo slancio improvviso. Barcellona, ben piantata, anzi radicata per terra, sembra lievitare: prende il volo, ma come farebbe una mongolfiera su cui si trovino i turisti.
Certo, però, è con Gaudì che tutto questo diventa magia: la strepitosa policromia del Palau de la Musica Catalana impallidisce di fronte al genio, a suo modo wagneriano, di questo singolarissimo architetto. Quando dico "wagneriano", non mi riferisco alla tendenza "mistica": Gaudì, lontanissimo da bagliori mitologici, aveva uno spirito autenticamente religioso, orientato e solido; pensavo proprio al concetto di opera d'arte totale, alla volontà, alla capacità di realizzare, modellare uno spazio vissuto da uomini, che soppiantasse i ripari della natura, senza perderne i doni e le qualità specifiche.
Se la natura di  Lluís Domènech i Montaner è stilizzata, moderna e modernista per cultura e per ideologia, per stile di vita ed emozioni, opera d'arte per vocazione, quella di Gaudì è un modo di pensare il mondo e l'uomo che lo abita. L'economia delle soluzioni è assolutamente miracolosa, in palazzi che l'architetto progettava nei minimi particolari, con Dio e il libro della natura sempre in mente. Una mente matematica, capace di vedere nella natura figure curve funzionali, progetta palazzi ricchi di aria, luce, eleganza e significato.
Tutto ciò diventa nella Sagrada Familia, il progetto eterno, qualcosa di vertiginoso. Il primo impatto è stato di confusione. E anche adesso preferisco la facciata occidentale, la forte, sobria e commovente immagine della Passione, a quella orientale, per me troppo carica, della natività. Ma è nell'equilibrio tra le parti, tra alto e basso, tra interno ed esterno, tra luce e aria, tra i colori, che si ottiene questo incredibile capolavoro. Le audioguide - forse un po' ripetitive, ma eccellenti nel caso di Gaudì - non cessano di sottolineare quanto proprio questa basilica sia opera collettiva: non solo perché il completamento dei lavori è previsto per il 2030, ma anche perché già in vita l'architetto sapeva che non avrebbe potuto vedere la Sagrada Familia completata.
E scusate se, per chi ha avuto a che fare con i testi antichi e frammentari, o piuttosto un po' smarriti nella mdoernità, si aggiunge l'emozione tutta personale della ricostruzione di un progetto: Gaudì realizzava disegni, bozzetti, plastici di ogni tipo (straordinari quelli realizzati coi fili, da cui si trovano le ragioni del suo innovativo arco catenario) e ha lasciato indicazioni molto precise di quel che aveva in mente. Peccato, però, che durante la guerra civile spagnola buona parte di questo materiale sia andato perduto e che il laboratorio interno, cuore della realizzazione, sia al contempo filologico e plastico.
Quando da Montjuïc o dal Tibidabo vedo quel cantiere ergersi, distinguersi dal resto delle costruzioni, con il mare sullo sfondo, ho l'impressione che ce la farà, che Barcellona, città leggerissima, mito sfatato di una modernità necessariamente senza fede e senza magia, prenderà il volo.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • SEGNALAZIONE - Novità Edizioni Piemme di Giugno

    Disponibile su amazon.TITOLO: So che ci sei AUTORE: Elisa GioiaGENERE: NarrativaPREZZO: eBook 9,90 € cartaceo 18,50 €PAGINE: 406TRAMA C’è qualcosa di peggio... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Nel
    CULTURA, LIBRI
  • Anteprima: Sotto il sole Piemme

    Buongiorno ColorLettori,oggi vi propongo due bellissime uscite Piemme: non ve le fate scappare!!!Se cercate un romanzo diabolicamente ironico, ferocemente chic... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Roryone
    CULTURA, LIBRI
  • Musarañas (2014)

    Dopo averne letto benissimo praticamente ovunque, finalmente sono riuscita anche io a recuperare Musarañas, diretto nel 2014 dai registi Juanfer Andrés ed... Leggere il seguito

    Il 30 giugno 2015 da   Babol81
    CINEMA, CULTURA
  • Valladolid

    1 giugno 2015 La città di Valladolid, nonostante la sua rilevante importanza socio-politica (è il capoluogo della regione della Castiglia y Leon) e storica (è... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Alessio Sebastianelli
    VIAGGI
  • Gantcho: un ponte fra lirica e musica moderna

    Gantcho Boyadjiev nasce a Sofia, in Bulgaria, nel 1971 e, fin dall’infanzia, sviluppa la sua passione per la musica che, in seguito, si trasformerà in vera e... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Thoth
    CULTURA
  • In viaggio con Fido

    Con l’arrivo dell’estate, Hotels.com, sito leader nella prenotazione di hotel online, suggerisce le migliori spiagge d’Europa per non rinunciare ad una vacanza... Leggere il seguito

    Il 29 giugno 2015 da   Viaggiarenews
    VIAGGI