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Barcellona-Manchester City 2-1: Messi, una delizia per gli scei(o)cchi

Creato il 12 marzo 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

BARCELLONA MANCHESTER CITY. Che si sciolgano le malelingue; Lionel Messi gioca la miglior partita, almeno di un certo livello, da mesi a questa parte contro la squadra che sarebbe pronta a costruirgli ponti d’oro per portarlo a Manchester. Il Barcellona, trascinato dalla sua stella, batte il City anche al ritorno e accede, con merito, ai quarti di finale di Champions League.

Più grave la sconfitta del Barça a Valladolid o del City in casa col Wigan in coppa? Probabilmente entrambe, ma gli inglesi si confermano due spanne sotto la squadra che ha fatto sognare una generazione. Stasera, tra l’altro, si è avuta la conferma che tra le due a star peggio è la compagine di Pellegrini, vicino a un nuovo anno fallimentare alla guida di una big. Colpa anche del tecnico cileno che, con uno 0-2 da recuperare al Camp Nou, ha preferito far passare i primi 45 minuti senza praticamente provare ad impensierire Valdes; in totale, coi 90 minuti di due settimane fa, fanno 135, dimostrazione che il City non è ancora una grandissima d’Europa, e di cammino ne ha tanto da percorrere. Martino, dal suo canto, si gode probabilmente le due miglior prestazioni del Barcellona sotto la sua gestione; nulla di trascendentale, sia chiaro, ma meglio non dimenticare che i blaugrana hanno passato con scioltezza il turno contro la squadra “spauracchio” nel sorteggio di dicembre. Un bel segnale lanciato a Bayern, Real e Psg.

Il “Tata” sorprende tutti all’inizio: fuori sia Pedro che Sanchez, dentro Fabregas con Neymar e Messi nei tre davanti. Bastano cinque minuti per capire chi sarà il migliore in campo: Messi, secondo alcuni criticato nello spogliatoio dai “veterani” per prestazioni poco “intense” nell’ultimo mese, rincorre Aguero fino alla propria area di rigore per rimediare a un errore. Leo è scatenato, conquista anche un rigore prima del decimo (intervento fuori tempo di Lescott) che solo l’arbitro francese non vede. Dopo due minuti si rivede anche una serpentina delle sue: insomma, manca solo il gol. Gol che per la verità segna Neymar dopo una splendida azione iniziata da Fabregas e rifinita da Jordi Alba; fuorigioco inesistente, annullato. Dopo 15 minuti è 0-0, ma i padroni di casa avrebbero meritato due reti: alla faccia delle ipotesi di “complotti” e “favoritismi” avanzate da addetti ai lavori con scarsa propensione al “saper perdere”. Del City, fino al 45′, non c’è traccia: Silva è autore di buone giocate, ma di sinistro spreca la migliore occasione dei suoi. Nota stonata il Camp Nou, sempre più imborghesito e freddo anche davanti a un ottavo di Champions di questo livello.

Dzeko al posto di Aguero (altro infortunio muscolare per il Kun) è l’unico cambio nell’intervallo; il Manchester City, finalmente, prova a giocare a pallone. E, manco a dirlo, mette alle corde il Barça oltre a provocare la migliore occasione da gol: cross di Kolarov, colpo di testa in torsione di Dzeko e miracolo (l’ennesimo di questa stagione) di Valdes che toglie la palla dall’incrocio. Passato il pericolo, torna sulla scena Leo Messi. In dieci minuti l’argentino prima colpisce un palo, poi fulmina Hart dopo l’erroraccio di Lescott (se qualcuno fatica a comprendere le differenze tra City e big europee, eccone una) con una delizia d’esterno. Tre gol servirebbero per passare il turno, troppi per questo City che sfoga tutta la rabbia accumulata all’andata (quando fu annullato un gol regolarissimo al Barça) passando gli ultimi minuti a protestare. Ne fa le spese Zabaleta, espulso per il faccia a faccia ravvicinato con l’arbitro dopo un rigore, netto, negato a Dzeko. Nel finale arrivano altri due gol: Kompany pareggia su azione d’angolo con una spaccata sotto porta, un minuto dopo Alves riceve un cioccolatino da Iniesta e bissa il gol dell’andata. Passa il Barça, giusto così.


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