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Barcellona-Real Madrid 2-1, “clasico” equilibrato ma pesano gli sbagli di Ancelotti

Creato il 26 ottobre 2013 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

Posted By on 26, ott, 2013 | 0 comments

BARCELLONA REAL MADRID. La Liga, almeno per ora, è ancora blaugrana. Al Camp Nou il Barcellona batte 2-1 il Real Madrid e, dopo i due punti persi la scorsa settimana a Pamplona, ricaccia indietro le merengues di sei punti in classifica. Punteggio forse severo per gli ospiti che pagano le scelte, cervellotiche, di Ancelotti a inizio gara: Ramos davanti alla difesa (stile Pepe ai tempi di Mou), Benzema in panchina, Morata in tribuna e nessun centravanti in campo. Primo tempo gettato al vento dal Madrid a cui non è bastata una gran mezz’ora nella ripresa per raddrizzare la partita, sentenziata da una delizia di Sanchez.

Martino sceglie Fabregas in attacco, Pedro e Sanchez in panchina; Piqué e Mascherano, entrambi reduci da noie muscolari, compongono la coppia difensiva. Ancelotti spiazza tutti e schiera Varane e Pepe in difesa. Ramos escluso? Macchè, l’andaluso è lo schermo davanti alla difesa, tanto per rafforzare lo stereotipo che per gli italiani più difensori ci sono meglio è. Per completare il papocchio di inizio gara, Carletto sceglie di giocare senza centravanti: Ronaldo e Bale nono sono di certo dei “nove”.  Chance concessa anche a Carvajal, preferito ad Arbeloa.

Dieci minuti di studio, poi si fa sul serio: il Barça accelera con le giocate di Iniesta, più in palla di Xavi. Don Andres trova sfogo sempre sui piedi di Neymar, Messi è quasi intristito dalla condizione fisica che non gli permette di essere se stesso. Al 18′, al primo errore della retroguardia madrilena, fino a quel momento impeccabile, arriva il vantaggio blaugrana: Iniesta è lasciato libero di avanzare fino al limite dell’area, serve sulla sinistra – dopo un gioco di prestigio – Neymar che ha il tempo per piazzare il destro, leggermente deviato da Carvajal, sul palo opposto. Una mazzata per il Madrid, che perde d’un colpo tutta l’aggressività del pressing mostrata ad inizio match. Dopo due minuti Messi scatta sul filo del fuorigioco, l’assist del solito Iniesta è col contagiri ma l’argentino, da posizione defilata e pressato da Pepe, mette a lato. Il pericolo scampato non scuote il Real, penalizzato dalla mancanza di creatività – ovvio – di chi deve cominciare l’azione (Ramos) e dalle giocate fine a se stessi di Bale. Ronaldo, poi, nei primi 45 minuti non è pervenuto. Gli uomini di Ancelotti reclamano un rigore nel finale: Khedira si fionda in scivolata su un cross basso di CR7, Valdes e Adriano lo contrastano ma il fallo di mani del terzino brasiliano è involontario.

Ancelotti, a inizio ripresa, aggiusta l’orrore iniziale: al 55′ fuori Ramos dentro Illarramendi. Prima, però, il tiro al volo di Neymar sul quale è attento Diego Lopez. Come d’incanto, il Real Madrid prende in mano il gioco e comincia a creare pericoli. Ronaldo scalda le mani a Valdes con un bolide dalla distanza, sui corner c’è sempre ansia nella retroguardia di casa. L’ingresso in campo di Benzema per Bale dà la spinta decisiva. Il francese prima si rende pericoloso di testa, poi colpisce una clamorosa traversa con una bellissima conclusione dal limite. In mezzo, l’episodio che tanto farà parlare: Ronaldo, in area e solo davanti a Valdes, è caricato da dietro da Mascherano e non riesce a calciare: Undiano Mallenco non concede il rigore, che poteva starci. Al 78′ arriva però il 2-0: Sanchez, entrato da pochi minuti, è lanciato in contropiede da Messi. Il cileno lotta con Varane, si ferma e beffa Diego Lopez con un perfetto pallonetto. Il 2-0 non abbatte il Madrid, trascinato da un orgogliosissimo Ronaldo: Khedira spreca a cinque minuti dal termine da buona posizione (bene Valdes), ma il gol arriva a inizio recupero. In contropiede, incredibile ma vero, Ronaldo serve il “canterano” Jesé che riesce a siglare il primo gol in prima squadra. Quello, però, è l’ultimo pallone toccato dal Real Madrid: il Barça fa melina e porta a casa i tre punti. E dà inizio alla settimana infuocata di Ancelotti.


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