Guardare al futuro e trasformare i sogni in realtà perché INSIEME possiamo farcela. Su queste basi nasce oggi l’unione tra Marina Romoli Onlus e la squadra di ciclismo professionistica Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team.
Una partnership sociale che inizierà dal prossimo Giro d’Italia e proseguirà per tutta la stagione, con l’obiettivo di promuovere il messaggio d’aiuto e ricerca medica che l’associazione no-profit Marina Romoli Onlus porta avanti dal 2010, anno in cui Marina è rimasta paralizzata alle gambe per una lesione al midollo spinale, a seguito di un incidente stradale durante un allenamento in bicicletta.
“La scelta di credere e promuovere Marina Romoli Onlus è per noi molto chiara. – spiega il Team Manager del Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team Bruno Reverberi -. Abbiamo la fortuna di essere in una posizione mediatica privilegiata e che si amplifica ancora di più con il Giro d’Itala e da qui vogliamo dare voce a chi come Marina lotta ogni giorno, spesso in mezzo a tante difficoltà, per diffondere il proprio messaggio sociale e di speranza futura. Nel nostro progetto Green Team intendiamo promuovere un uso più sicuro della bicicletta e questo passa anche nel sensibilizzare le persone ad avere più rispetto dei ciclisti, aiutando al tempo stesso chi purtroppo è rimasto vittima di incidenti stradali mentre pedalava. Inoltre noi siamo la squadra più giovane al mondo tra gli UCI World Tour e Pro Continental e ci sentiamo ancora più legati ad un’associazione no-profit che si rivolge a ragazzi e ragazze under 30, dove Marina oltre ad essere coetanea dei nostri atleti e anche loro amica. Unione migliore quindi non poteva esserci”.
Marina Romoli Onlus si rivolge infatti a tutti gli under 30 che praticando ciclismo agonistico sono rimasti vittime d’incidenti stradali mentre pedalavano, subendo lesioni al midollo spinale. Infortunio dal quale oggi è molto difficile guarire. L’attività dell’associazione di Marina è essenzialmente di due tipologie: uno economico immediato per aiutare queste giovani persone a portare avanti le cure e le riabilitazioni molto costose, il secondo in proiezione futura, fornendo risorse economiche all’individuazione di terapie in grado di curare le lesioni al midollo spinale.
“Sono felice che il ciclismo continui a starmi vicino!. – racconta Marina Romoli -. Ringrazio la squadra Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team che si sta spendendo concretamente per promuovere il più possibile il mio messaggio di aiuto e ricerca scientifica, attraverso varie forme di sicuro impatto. Sono ancora più contenta perché a farlo è una squadra di giovani atleti come me e tra quali ho diversi amici. Un team che pratica un ciclismo proiettato verso il futuro e si impegna a renderlo più sicuro. C’è una frase in cui credo molto e che penso sia perfetta per descrivere il connubio tra il #greenteam e la mia associazione: Se uno sogna da solo rimane un sogno, ma se molti sognano insieme è l’inizio di una nuova realtà. INSIEME, ne sono sicura, possiamo creare una nuova realtà. INSIEME WE CAN DO IT”.
Il cuore rosa di Marina Romoli sarà presente sul completo da corsa utilizzato dagli atleti del Bardiani Valvole – CSF Inox Pro Team durante il prossimo Giro d’Italia e sarà anche promosso in varie modalità sui principali strumenti di comunicazione oggi presenti.
Marina Romoli è una bella ragazza marchigiana, solare e sportiva. Corre tra le Donne Elite ed è una delle promesse del ciclismo azzurro. Il 1 giugno del 2010 è protagonista suo malgrado di un gravissimo incidente in allenamento mentre pedala nel lecchese con il fidanzato Matteo Pelucchi (all’epoca dilettante, oggi professionista) e il loro amico Samuele Conti, da quel giorno la sua vita viene stravolta. Trasportata in ospedale in condizioni gravissime, dopo essere stata in coma farmacologico ritorna alla vita come per miracolo il 9 giugno, giorno del suo 22° compleanno. Marina da quel momento è costretta alla sedia a rotelle a causa di una lesione al midollo spinale. Nonostante le numerose difficoltà che incontra per accettare la sua nuova esistenza e gli ostacoli che giorno dopo giorno una persona con paralisi deve affrontare, non perde la voglia di lottare per tornare alla normalità. Nel lungo periodo trascorso tra ospedali e cliniche riabilitative, ancora in corso, Marina scopre il dolore di casi ancor più drammatici del suo e non può rimanerne indifferente. Per questo insieme alla sua famiglia e agli amici più stretti istituisce l’associazione no profit Marina Romoli Onlus, che si rivolge a tutti gli under 30 che praticando ciclismo agonistico sono stati vittime di gravi incidenti stradali per dare loro due generi di aiuto: uno economico immediato per affrontare le cure e la riabilitazione molto costose, l’altro in proiezione, sostenendo la ricerca indirizzata all’individuazione di terapie in grado di curare le lesioni al midollo spinale.