Questa mattina, quando era ancora buio fuori, sono stato svegliato dal rumore assordante di un elicottero che ruggiva sopra casa mia. Cosa sta succedendo? Mi sono chiesto.
Mi affaccio e scopro che si tratta dell’elicottero dei carabinieri. Immagino che qualcuno sia riuscito a scappare da un inseguimento con i militari, e che l’elicottero serva a scovarlo mentre si nasconde chissà dove.
Ma poco dopo i telegiornali mi spiegano tutto. A Bari, è ancora l’alba, e la mafia sta per incassare un pugno dritto in viso. Il clan nel mirino delle forze dell’ordine è quello degli Strisciuglio.
E così, in un’operazione con 300 carabinieri, unità cinofile ed equipaggi del nucleo elicotteristi, i militari del comando provinciale di Bari stanno smantellando uno dei clan più agguerriti della criminalità organizzata barese.
Sono 46 le richieste di arresto (ordinanze di custodia cautelare) che vengono eseguite: sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari Vito Fanizzi, su richiesta del sostituto procuratore della Dda di Bari Desiree Di Geronimo. Le persone arrestate, tra le quali alcune donne, sono accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi clandestine e da guerra.
In pratica, anche se noi non lo vediamo, ogni giorno nella nostra città si fanno la guerra intere famiglie e centinaia di persone. Numerosi eserciti, armati fino ai denti, si scontrano tra persone perbene.
I quartieri di Bari non sono altro che il loro quartier generale. E noi, non siamo altro che i loro ospiti. Siamo lì, tra di loro, e nessuno ci spara ancora addosso soltanto per gentile concessione del mafioso di turno. Ma quando sbaglieremo mossa, magari insultando la persona sbagliata a un incrocio se ci tagliano la strada, rischieremo davvero grosso anche noi.
Il clan Strisciuglio è diventato negli anni, secondo gli inquirenti, il gruppo criminale dominante a Bari, in termini numerici, il più agguerrito. Da sempre in lotta con famiglie rivali per il controllo del territorio in particolare nei quartieri più afflitti dai gruppi criminali: Libertà, città vecchia, Carbonara, San Girolamo, San Pio, San Paolo, Palese, Santo Spirito con propaggini fino ai comuni contigui di Bitonto e Giovinazzo.
E qualche giorno fa, proprio a San Girolamo un uomo è stato trovato impiccato nella cantinola della sua abitazione. Ma i carabinieri, trattandosi di suicidio, non hanno diffuso la notizia. Non sappiamo, quindi, se si sia trattato davvero di suicidio, e neppure per quale motivo l’uomo abbia deciso di farla finita. Magari era minacciato da usurai. Oppure, restando in metafora, ha insultato la persona sbagliata all’incrocio sbagliato, ed è stato costretto a togliersi la vita.





