di Antonio Conte – (Qui il Reportage fotografico) E’ arrivato in borghese nel cortile dell’Università degli Studi “Aldo Moro”. E’ sceso dall’auto ed accolto dal Rettore Prof. Petrocelli: approccio solare e sorridente, quasi un inedito per chi ha una visione ruvida e combattiva degli Alti Ufficiali delle Forze Armate, e invece l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini è un raffinato ufficiale della Marina Militare che si trova a suo agio anche tra personalità di spicco delle Scienze Sociali e della Filosofia.
Logo dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”
L’Ammiraglio Bettini si rivela subito ottimista e carico di idee tanto che si potrebbe parlare di un vulcano in azione. Scopriremo anche ha fatto proprio centro a Bari parlando di ”Formazione Etica nella Pubblica Amministrazione” nella Conferenza cui sono intervenuti i docenti ed i quadri ed aperto anche a studenti del Dipartimento dell’Ateneo degli Sudi “Aldo Moro”.
Ma andiamo per gradi, si fa per dire quando si è in cospetto di un Ammiraglio che che ne ha uno tra i più elevati e con importanti incarichi svolti.
Il Magnifico Rettore, Prof. Corrado Petrocelli e l’Ammiraglio di Squadra Cristiano Bettini dopo i riti di benvenuto e di benritrovato si sono diretti, con la delegazione, verso il Rettorato in cui ad accoglierli è stato il neo eletto Prof. Antonio Uricchio, già Direttore del Dipartimento Jonico, Delegato del Rettore per il Polo Jonico di Taranto dell’Università “Aldo Moro” che sarà in carica dal prossimo primo Novembre. Insieme hanno poi atteso, che è arrivato subito dopo, il Dott. Gaetano Prudente, Direttore Generale dello stesso Ateneo barese. Questa è anche la prima occasione pubblica in cui il Rettore uscente si trova con il Rettore neo eletto.
REPORTAGE FOTOGRAFICO
di Antonio Conte
Qui si sono intrattenuti nei riti iniziali e un colloquio privato tra altri vertici dell’Università, poi sono passati dalla bellissima piazza Cesare Battisti, si è giunti negli accoglienti saloni del Palazzo delle Ex Poste sede del seminario sulla formazione Etica per Ufficiali e i Funzionari della Pubblica Amministrazione.
Un’intervento di grande attualità considerando che da poco è stato emanato il Codice Etico per la pubblica Amministrazione come definito dal DPR n° 62 del 16 Aprile 2013.
Parole chiavi dell’intervento sono state “Necessità”, “Libertà”, “Autodisciplina”, “Esempio”, “Spirito di Servizio”, il “Linguaggio” e molto molto altro. Sorprendente è stato anche scoprire come il concetto di Etica possa assumere nell’attualità forme dinamiche ed evolutive note anche come “darwinismo morale” capaci di conciliare “Meritocrazia” e “Cooperazione”, “autenticità della Leadership”, la “Deontologia” ed altri temi che in questa sede, di seguito, si possono soltanto citare. Una lezione magistrale come questa dell’Amm. Bettini è una tappa fondamentale in un percorso di crescita in cui si scopre che è l’Etica che comprende il tutto.
Un momento della transizione verso il Palazzo delle Ex Poste
Il Seminario dell’Amm. Bettini mira dunque a a trattare i temi della formazione degli uomini. La cosa non deve sorprendere dato che è stato comandante di una delle più prestigiose scuole di uomini, ovvero l’Accademia Navale di Livorno è poi sottosegretario del Ministro della Difesa. L’Accademia di Livorno, luogo di educazione e formazione per antonomasia, è il luogo in cui prima di tutto si formano i caratteri degli uomini e quindi gli ufficiali e i comandanti. Formare gli uomini non è scontato. “Socrate si stupiva, che ci fossero scuole che preparavano i cavalieri, i marinai, i soldati per l’esercizio del mestiere delle armi ma non ci fossero scuole che preparavano a diventare uomini”.
Nella conferenza l’Ammiraglio Cristiano Bettini non ha mai intrecciato gli ambiti “militari” e “Civili”, ma ha messo in luce questioni fondamentali della Dirigenza della “Pubblica Amministrazione” che interessano Ufficiali e Funzionari. E’ emersa la sua profonda ed intima preoccupazione nella costruzione di personalità di uomini e di donne capaci di incarnare alti valori morali, civili e dunque militari e questioni circa il “come” nella trasmissione ai posteri di tale “patrimonio”.
Le questioni sulle quali si inciampa in questa interessante trattazione, e già anticipate dalle keyword, sono dunque come formare creature libere, forti, coerenti ovvero dei leader e ancora, come poi tali spiccate personalità potranno a loro volta trasmettere questo “tesoro” di conoscenze umane e personali.
Si è affrontato pertanto il problema dell’educazione e della formazione: dell’essere e del saper fare. E più precisamente, come è stato osservato, dell’”Essere” e del “Dover Essere” che sottolinea quel moto interiore di proporsi come leader capaci di un’azione autentica del comando.
Ma, se tutto passa attraverso il linguaggio, il linguaggio stesso presenta dei limiti. La metafora usata dall’Amm. Bettini nello spiegare il limite è quello che l’occhio e del suo cono visivo: se è vero che l’occhio vede allora è anche vero che non può vedere oltre il limite del suo cono visivo. Così il linguaggio: potrà esprimere tutto ciò che è possibile al linguaggio, ma non oltre: ma come quindi va trasmessa conativamente la capacità di Stima, di Sentimento e di Spirito di Servizio”? Ci saranno allora altri metodi fondamentali utili all’educazione e alla formazione.Il linguaggio è quindi strumento fondamentale ma non esaustivo: deve essere accompagnato dall’istituto dell’Esempio ampliando in qualche modo un’offerta sensoriale dell’Educazione alla Leadership. Dall’altro lato la percezione ora comprende il verbale e il non verbale e con l’Esempio i discenti hanno a disposizione un modello incarnato da seguire che va oltre il linguaggio: “l’esempio del leader è autoreferenzialità conativa che non impone la disciplina, ma crea l’autodisciplina”. L’azione educativa comprende pertanto anche l’Emulazione e i suoi gli aspetti fidelistici ne potenziano l’Etica.
La questione pare proprio centrata su questa parola contenitore: Etica, appunto che raccoglie ulteriori concetti: Trasparenza, Merito, Rispetto. Elementi ritenuti dal Legislatore propri della Pubblica Amministrazione ed dei Dirigenti in ragione del nuovo Codice Etico. Tuttavia – sottolinea l’Ammiraglio – il Legislatore traccia profili distinti per ciascuna di queste pratiche amministrative: la Trasparenza, l’Integrità, l’Accessibilità, appunto.
Ma come può essere – penserà il lettore – se si considera l’Etica come un complesso unitario di qualità dal quale ci si aspetta l’eccellenza relazionale ed auspicabili modelli di vita? Al contrario il lettore non usò che constatare che invece il Legislatore costringe l’Uomo, quale Ufficiale o Funzionario Dirigente della Pubblica Amministrazione, a dimenarsi in un coacervo di regolamenti distinti e contraddittori per esprimere separatamente ciascuna delle singole componenti dell’Etica. Quale cortocircuito o complesso di relazioni interpersonali e burocratiche attiveranno gli uffici per adempiere agli obblighi normativi?
Forse il tempo scioglierà il quesito. Tuttavia la conferenza prosegue e tocca molti altri aspetti interessanti. Ad esempio si punta il dito sul termine “Valore”, con il quale termine si vogliono intendere le qualità dell’uomo e che l’uomo stesso ritiene auspicabile conseguire. Ebbene, questo termine è – dice l’Ammiraglio Bettini – un retaggio della civiltà della prima industrializzazione. Ed allora forse sarà utile recuperare l’essenza dell’uomo, ovvero quelle sue qualità etiche proprio come già fece Aristotele nel IV secolo a.C., attraverso la funzione critica (Synesis) e l’intelligenza pratica (Phronesis).
Il Magnifico Rettore Prof. Corrado Petrocelli ed il neo eletto Prof. Antonio Uricchio che entrerà in carica il prossimo primo Novembre. – Foto di Antonio Conte
La conferenza dell’Ammiraglio Bettini, ha smosso davvero le coscienze dei presenti mettendo in moto riflessioni importanti e – si spera – cambiamenti di prospettive nei presenti.
Rompe schemi, tabù sociali idee preconcette che si sono affermati nella società degli ultimi decenni, in particolare dagli anni settanta in poi. Idee come quelle che i militari siano confinati indeterminati settori e che non abbiano responsabilità pubbliche ed amministrative al pari di quelle civili.
L’Ammiraglio Cristiano Bettini si propone dunque come un dei pensatori più radicali nell’affermazione dell’Etica nei processi della Pubblica Amministrazione e tra i più sensibili estimatori delle virtù dell’Uomo. Sembra infine anche essersi assunto l’onorevole compito di mantenere una certa tensione etica e morale sui valori più alti nella conduzione della vita: propria ed altrui. (Antonio Conte)
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