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Bari, voci da via Beltrani: “Se il diritto alla casa si trasforma in crimine”

Creato il 16 gennaio 2011 da Lalternativa

Più di un mese fa sulla città di Bari cadeva la neve. E mentre giornali e tv si occupavano delle aspettative dei commercianti sullo shopping natalizio, per strada alcune persone soffrivano in silenzio. Confondendosi tra chi, facendo la spola da un negozio all’altro per comprare i regali, fingeva di non accorgersi di loro. Il freddo, però, era sempre più insistente. Da alcuni giorni, ormai, neppure i cappotti e i maglioni più costosi riuscivano a scaldare. Shopping di corsa e poi a casa. Al caldo. Davanti alla tv con un bicchiere di latte bollente o un buon vino rosso. Nessuno pensa a chi una casa non ce l’ha. Nessuno immagina che l’espressione ‘morire di freddo’ possa avere un drammatico riscontro con la realtà. Ma loro, quelli che vivono per strada nell’indifferenza di tutti, sanno bene cosa vuol dire. Così, quando sulla città cade ancora la neve, decidono di occupare una palazzina abbandonata, in via Beltrani 1. Sono persone senza tetto, emigranti ai quali è stato riconosciuto il diritto di asilo ma che non hanno alcun aiuto dalle istituzioni. Ci sono anche giovani ex-precari che hanno perso il posto di lavoro. Tutti, decidono di stare in via Beltrani. Ma ora hanno paura: il Comune di Bari, scoprono leggendo i quotidiani locali, vuole mandarli via con la forza. Ci hanno scritto una lettera per dire quello che pensano. Leggiamola insieme. 

La crisi economica ha colpito pesantemente chi vive in affitto, specialmente le famiglie con figli, gli anziani soli e i giovani studenti fuori sede. La perdita del posto di lavoro ha comportato per molti la conseguente perdita di una casa. I dati diffusi dal Ministero dell’interno affermano che già nel 2009 gli sfratti emessi sono aumentati del 18% rispetto all’anno precedente, dei quali l’84% riguardano provvedimenti di sfratto per morosità incolpevole. Guardando al futuro poi il dato è purtroppo destinato a crescere e ci consente di ipotizzare che circa 150.000 famiglie, fra cui 80.000 fra giovani ed anziani, rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada nei prossimi 3 anni.

Inoltre, per la prima volta da diversi decenni, non è previsto, da parte del governo centrale alcun tipo di provvedimento a favore e a tutela di chi è sotto sfratto esecutivo, poichè nel famoso ‘decreto milleproroghe’, non è stata inserita la proroga degli sfratti, già di per sè limitante, in quanto tutela esclusivamente chi subisce uno
sfratto per finita locazione. Tutto questo va sommato al taglio dell’85% delle risorse previste dal governo per il contributo sull’affitto. In termini costituzionali tutto ciò è in netto contrasto sia con l’articolo 2, che con gli articoli 32 e 41 della nostra Costituzione.

Quest’anno, alle 60.000 sentenze di sfratto del 2009, si aggiungeranno le 51.000 del 2008 e di conseguenza le sentenze riferite al 2010, le quali ancora in corso di accertamento.

A Bari ci sono più di 2.000 famiglie che a breve non sapranno come e dove andare ad abitare, colpite loro stesse da decreto ingiuntivo di sfratto. Fin qui i numeri, i dati, che però non hanno il volto, la storia personale e tragica di chi in questa città subisce il dramma di non avere una casa. Oggi è trascorso un mese esatto dall’occupazione di una palazzina vuota, dismessa e dimenticata da un proprietario che nell’edilizia ha puntato tutto, per arricchirsi e speculare, favorito da una politica locale che amministra una giunta che si dichiara di centro sinistra, ma che in realtà, così come avviene in moltissime altre città italiane, opera e legifera come i peggiori palazzinari di destra. La palazzina di via Beltrani 1, è diventata il 14 dicembre 2010 il simbolo di chi nel bisogno e nella disperazione di non avere più un tetto, occupa rivendicando non solo l’esigenza primaria di un soddisfacimento personale, quello appunto di vivere sotto un tetto decente, ma anche il diritto negato dell’abitare.

La risposta dell’amministrazione locale non si è fatta attendere e si legge nella prima pagina di Repubblica che oggi (14 gennaio, ndr) riporta a chiare lettere la decisione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico riunitasi ieri per un vertice sulla sicurezza: sgombero!

In questa Italia percorsa in lungo e in largo da vicende legate ai clan malavitosi, di politici coinvolti con le mafie locali, di speculazioni edilizie sovvenzionate da bande criminali che godono di impunità grazie a governatori e sindaci corrotti, un prefetto decide di mettere sullo stesso piano rapine, scippi, racket nei cantieri, appalti truccati, sparatorie fra clan e chi occupa per bisogno una palazzina dimenticata da ben 6 anni!

L’amministrazione barese dimentica ciò che è impossibile non vedere, ciò che non può ancora sfuggire ai nostri occhi: l’emergenza abitativa, la disperazione di interi nuclei familiari sotto ricatto. Far passare alla cittadinanza il messaggio che chi occupa per necessità è pari a chi gestisce un’attività criminale è un’azione vergognosamente fuori luogo. All’interno della palazzina vivono decine di famiglie baresi, precari e studenti fuori sede, senza tetto e anche migranti con diritto di asilo: eritrei, ivoriani, ghanesi scappati alla fame e alla barbarie di una guerra fratricida e il cui comune denominatore è l’esigenza di avere una casa, il diritto ad abitare. Davvero pensate di risolvere un disagio sociale con ruspe e manganelli? Davvero credete che il bisogno di una casa possa essere considerato un problema di ordine pubblico? Che vergogna per una società che si definisce civile circoscrivere il dramma casa, il grido degli emarginati ad un problema di legalità!

I problemi di ordine pubblico a Bari sono altri e molti crimini sono strettamente legati alla gestione immonda degli appalti e delle speculazioni edilizie, non di meno collegati a chi spesso gestisce il potere politico!

Via Beltrani 1 esiste e resiste! Continueremo a rivendicare i nostri diritti e a difendere ciò che per bisogno e necessità è nostro! L’unico crimine commesso è il ripetuto ed abusato utilizzo della forza pubblica contro chi non ha voce in questa città, l’immenso patrimonio
immobiliare lasciato sfitto per profitto e speculazione, la vostra vergognosa arroganza! Ora siamo una moltitudine e usare i manganelli e chiudere gli occhi non basterà!

Unione Inquilini Bari – Via Beltrani 1, Occupata


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