Al mio amico Paolo Tarenghi non potevo dire di no. La segnalazione di una collettiva fotografica era d’obbligo, non solo per l’interesse del progetto, ma anche perché lui fa parte della squadra che esporrà a Torino nei prossimi giorni. Inaugura infatti il 23 febbraio nel capoluogo piemontese la mostra dei partecipanti al workshop di fotografia sociale tenuto dal fotografo Giulio di Meo nello scorso mese di novembre.
Uno sguardo diverso per leggere il contrastato quartiere Barriera di Milano attraverso gli elementi che oggi ne costituiscono il cuore e l’essenza alla scoperta dei protagonisti di quella comunità di persone che in questo luogo vive e lavora. Oggi Barriera di Milano è un’area vasta, dai confini poco definiti che parte a ridosso del centro cittadino per svilupparsi verso l’estremo nord della città, in un susseguirsi di case d’epoca, vecchie fabbriche, nuove edificazioni ed edilizia sociale, all’interno della quale convivono dimensioni differenti, specchio della società urbana attuale. Tutta l’area è coinvolta da un vasto programma di rigenerazione rivolto alla riqualificazione dello spazio pubblico e a grandi progetti, ma anche al sostegno della dimensione sociale, fatta di associazionismo, piccolo commercio locale e mercati, reti e coesione sociale.
Su questi argomenti si è incentrato il workshop tenuto da Giulio Di Meo, fotografo freelance nato a Capua (Ce) nel 1976. Ai lavori hanno partecipato Giuliana Antrilli, Emilio Mazzoli, Renato Miletti, Francesco Petrone, Nicola Sacco, Simonetta Sperandio e Paolo Tarenghi. Saranno i loro scatti ad accompagnare i visitatori in un racconto di immagini ed emozioni che inaugurerà alle ore 18.30 presso il Circolo Arci Anatra Zoppa di via Courmayeur 5 a Torino.