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La trama (con parole mie): la scrittrice Catherine Tramell, come al solito a caccia di seduzione, sesso e morte, si trova a Londra, e neanche a farlo apposta è coinvolta nell'incidente fatale di un noto giocatore di calcio. Ad indagare sul caso è il detective Roy Washburn, letteralmente ossessionato dalla donna, tanto da volerla a tutti i costi incriminare per omicidio.Per sostenere le sue tesi il poliziotto chiama in causa l'affermato psichiatra ed amico Michael Glass, che neanche il tempo di fare una perizia ed è già una marionetta nelle mani di Catherine, pronta ad ordine un gioco di specchi dietro al quale si consuma un omicidio dietro l'altro: sarà colpevole o innocente? Si tratta dell'elaborata costruzione di una pazza psicopatica o dell'immaginazione troppo fervida dell'uomo caduto nella sua rete?Con un crescendo da thriller del sabato sera di Italia Uno, giungiamo, ovviamente, ad una risposta che vale tutto, o niente.
Avete presente quando, nel corso di una visione, incrociate una di quelle scene capaci di scatenare quella vocina interiore che vi esorta - detto senza volgarità - a spegnere tutto e rinunciare a proseguire con il film?Con Basic instinct 2 è accaduto alla prima sequenza.Nonostante fossi preparato ad un film letteralmente agghiacciante - del resto, si parla di uno degli scellerati "figli" della Blog War dedicata al peggio del peggio del Cinema - l'apertura in stile Fast&furious con la Stone ormai palesemente rifatta e fuori tempo massimo intenta a farsi smanettare dal malcapitato di turno mentre corre in macchina per le strade di una Londra ovviamente deserta finendo per completare il tutto con un volo da action selvaggio dritta dritta nel Tamigi è stata quasi troppo anche per me: conscio della missione che mi attendeva e della sfida con il Cannibale, mi sono costretto ad uno sforzo non indifferente per proseguire e portare a termine il compitino assegnato dal mio antagonista, sorbendomi una delle pellicole più ridicole dai tempi del peggior Joel Schumacher.Fortunatamente, rispetto ad altre esperienze oltre ogni limite di bruttezza avute da spettatore, posso affermare che Basic instinct 2 - e già io ne avevo avuto abbastanza con il primo - potrebbe essere considerato parte di quella eletta cerchia di titoli involontariamente comici difficili da sopportare dal primo all'ultimo minuto ma, di contro, a loro modo involontariamente esilaranti: le peripezie della protagonista - intelligentissima, bellissima, ubiqua se non di più, in grado di sedurre chiunque ed ovunque, quando lo decide lei - paiono scritte da una selezione di sceneggiatori presi dritti dritti dal peggio del sabato sera thriller di Italia Uno, portate in scena da un regista che definire mestierante sarebbe già fantascienza e recitate con piglio da telenovela da tutto il cast, dalle semicomparse sconosciute a gente decisamente più nota come David Thewlis e Charlotte Rampling.Tutto quello che, insomma, poteva essere sbagliato, è riuscito ad essere portato in scena anche peggio di quanto ci si aspettasse, e la sequela di scene ben oltre la linea invisibile della decenza pare non avere fine se non con i titoli di coda, a partire dalla già citata apertura di pellicola: dalla ridicola messa in scena del processo al pedinamento di Glass all'indirizzo della Tramell, dall'escalation egotica della protagonista ad un finale che vorrebbe essere sibillino ma che risulta pessimo almeno quanto il resto di queste quasi due ore di spazzatura cinematografica, non c'è nulla - a parte il fatto che l'operazione sappia di ridicolo - che si possa salvare dell'intera produzione.Così, tra personaggi che entrano ed escono di scena senza alcuna giustificazione rispetto allo script - l'amante di Glass, Michelle, o la prostituta asiatica che lo psichiatra incrocia due volte nel corso della sua "indagine" -, la volontà di mostrare una sorta di discesa nei recessi più oscuri della mente e del desiderio del protagonista maschile - che poi pare sempre e comunque una spalla della Stone - e di cercare di essere a tutti i costi - senza riuscirci - torbido come era stato - questo bisogna concederglielo - il primo capitolo, tutto scorre fortunatamente senza indugiare troppo verso il già citato finale, che speriamo - nonostante l'apertura evidente - ponga la parola fine alla vita cinematografica di un personaggio insulso e fin troppo sopravvalutato come quello di Catherine Tramell, nata probabilmente per essere una sorta di nuova, letale, irresistibile e seducente versione femminile di Hannibal Lecter e divenuta, progressivamente, la caricatura di se stessa.C'è di peggio? Sicuramente sì.Ma per trovarlo occorre scavare davvero, davvero a fondo.
MrFord
"And come back as a blond, try a different lipstick on, as a blond, will I get whatever I want?
I'd be ever so enticing, cake a lot of icing, never have to watch my weight.
Yeah when I'm gone, I'm gonna come back as a blond. "Selena Gomez - "As a blonde" -
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