A terra, stanca, a pezzi, morta, sepolta, cotta, con 3 sconfitte in fila, morale giù e dissidi all’interno dello spogliatoio. Eppure, nonostante tutto ciò, nonostante Siena avesse tutta l’inerzia del Mondo dalla sua parte e un pubblico infernale, Milano è tornata a essere la grande squadra che è e ha espugnato il PalaEstra in una partita emozionante, portando questa immensa sfida all’ultimo atto decisivo di domani. Lo sport più bello del Mondo non smette mai di stupirci.
LA CRONACA (Montepaschi Siena-Olimpia Milano 72-74)
Come detto, partita emozionante, anche perché si trattava dell’ultima in casa di Siena in Serie A. Il primo quarto è una battaglia punto a punto, con sorpassi e controsorpassi, fino a chiudersi sul 21-20 Olimpia con la tripla di Carter. Il secondo continua sulla falsariga del primo, con Milano che mette la freccia avanti, seppur di poco, lasciandola lì fino al 4^ quarto; all’intervallo è 40-36 EA7. Nella ripresa la squadra di Banchi entra in campo ancor più determinata; tripla di gentile con fallo, libero sbagliato, ma Lawal cattura il rimbalzo e Langford spara un’altra tripla: 6 punti in una azione; nel terzo quarto continua poi il monologo dei biancorossi che toccano il +11, prima di chiudere sul +8 (55-63) con la solita tripla di Josh Carter sulla sirena. Quando tutto sembra perfetto per l’Olimpia, ecco che viene fuori il cuore senese: dopo il 55-65, la Montepaschi piazza un parziale di 11-0 che li porta sopra per 66-65; a questo punto Milano sembra spacciata, ma il resto è da favola: tripla di Melli (66-68), tripla di Carter (69-68), canestro di Gentile (69-70), 1/2 dalla lunetta di Haynes (70-70), layup di Jerrels (70-72), layup di Haynes (72-72), con molti errori qua e là, prima di un finale thriller; a 1′ dalla fine Milano ha palla, prende il rimbalzo, ma Samuels commette fallo in attacco con 35” da giocare: time-out Siena. Poi, azione molto concitata, Jenning spara la tripla ma la palla danza sul ferro 2 volte prima di finire nelle mani di Jerrels, che corre, va di là, si arresta sul limite dall’area e tira sulla sirena: canestro, e ci rivediamo a Milano tra 48 ore.
TOP, FLOP
Per Milano, molto bene Gani Lawal, che lotta come un leone sotto canestro e strappa rimbalzi molto importanti; torna top anche Alessandro Gentile, che con 23 punti guida in ogni momento la sua squadra; ultima citazione inevitabilmente per Curtis Jerrels, che in realtà non combina nulla per 39 minuti, ma che nel momento decisivo è chirurgico con 4 punti che possono valere una stagione intera. Meno bene Daniel Hackett, dannoso ma comunque con l’attenuante del ginocchio non a posto, e coach Luca Banchi che si ostina a schierarlo in campo nell’ultimo quarto rischiando di compromettere quanto di buono fatto fino a quel momento; malissimo anche Samardo Samuels, limitato anche da i falli, che non conclude nulla di buono ma è sostituito da un eccellente Lawal.
Per quanto riguarda Siena, incredibile prova come sempre di Othello Hunter, che sarebbe stato inequivocabilmente l’MVP delle finali in caso di vittoria, e ancor più stratosferica prova di Josh Carter con le sue percentuali da 3 incredibili: 5/6, tutte messe con mani in faccia e in momenti delicati; che giocatore! Meno brillanti Matt Jenning (0/3 nelle triple, la sua arma letale in questa serie) e MarQuez Haynes: nonostante i 22 punti, andando oltre non si può non tener conto della miriade di triple sbagliate (6), di cui 2 nel finale in cui avrebbe dovuto gestire assolutamente meglio. Troppa foga di essere protagonista.
COMMENTO
L’Olimpia ha giocato la gara che doveva giocare; dopo 3 partite disastrose, andare a Siena con tutto e tutti contro non era facile, ma lo spirito con cui è entrata in campo è stato quello giusto: è la squadra più forte e non deve avere paura di giocare su nessun campo. Difesa dura su ogni possesso, buona circolazione di palla in attacco e generale miglioramento nelle percentuali al tiro (56 da 2, 40 da 3 e 71 ai liberi).
Dall’altra parte, Siena ha dato forse tutto troppo per scontato e non si è rivista la squadra delle ultime uscite; è restata a galla grazie alle solite triple (alcune troppo forzate), al pick ‘n roll tra il play ed Hunter, al cuore e al pubblico caloroso, ma a parte questo è emersa tutta la differenza tra le due squadre.
Come avevamo annunciato, è stata un serie equilibratissima e non poteva che concludersi con una Gara 7 (la prima volta per le finali in Italia). Sbagliato sarebbe dare tutto per scontato: Milano ha dimostrato di essere molto fragile in casa e di sentire tantissimo la pressione, mentre Siena al contrario ha dimostrato di saper vincere al Forum e notoriamente nei momenti difficili tira fuori energie e forze che nessuno ha. Milano parte comunque favorita dopo questa vittoria e avrà il sostegno di 12 mila persone che dopo 18 anni non aspettano altro che invadere il campo per festeggiare un trofeo. Sarà una finale tutta da vivere e da gustare.
Buon divertimento, tutti su Rai 3 e su Rai HD alle 21.15!