Basso (quello di “sinistra”) afferma che sarebbe stato preferibile distribuire le deleghe finora detenute da Di Battista tra gli altri assessorati. Questo sarebbe un errore madornale e relegherebbe la cultura a un ruolo più che marginale. In effetti, la marginalità al ruolo è già stata attribuita dallo stesso assessore uscente che, occupato in mille altre mansioni, mai ha realmente indirizzato politicamente l’ufficio di sua competenza, affidando in toto la responsabilità del settore al funzionario di competenza, nonché direttore del Veregra Street Festival, Giuseppe Nuciari.
La nomina di Lucentini potrebbe essere l’occasione, per quanto tardiva, di avere un responsabile politico dell’assessorato che se ne occupi realmente e fattivamente, almeno per l’ultimo anno di legislatura, togliendo finalmente responsabilità non pertinenti al funzionario che dovrebbe solo occuparsi del lato tecnico. Rinunciarvi per un solo calcolo economico è fortemente riduttivo della rilevanza dell’assessorato in questione.
Infatti, l’avversione che il segretario del Partito Democratico nostrano mostra nei confronti della successione di Lucentini fa pensare a una scarsa considerazione da parte dello stesso e del Partito che rappresenta per l’ufficio cultura, oppure lascia supporre una ridotta conoscenza delle problematiche concernenti l’assessorato in questione. La stessa dichiarazione (riportata dal Corriere Adriatico) circa l’inutilità dell’assessorato visto il quasi totale assorbimento delle risorse da parte di Veregra Street indica una posizione rinunciataria e poco sensibile alle attività potenziali del settore.
Ben venga, quindi, la nomina di Lucentini. Nel contempo c’è da augurarsi che, in questo anno che precede le elezioni amministrative, l’atteggiamento del Pd e della sua segreteria nei confronti del settore cultura di Montegranaro muti in favore di uno sforzo per il suo potenziamento e non consideri più terminato il ruolo dell’assessorato con la settimana del Veregra Street Festival.
Luca Craia