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Basso, un gigante rosa sull'Aprica

Creato il 28 maggio 2010 da Federicomilitello
Basso, un gigante rosa sull'Aprica
Strepitoso Ivan Basso! Il fuoriclasse azzurro ha coronato la sua prodigiosa rimonta e sulla vetta dell'Aprica ha finalmente conquistato la maglia rosa, strappandola al tenace spagnolo Arroyo. Si è assistito ad una tappa sensazionale e memorabile, la migliore degli ultimi 10 anni. Sin dall'inizio la Liquigas ha reso la corsa durissima con un forcing deciso; sul Mortirolo, poi, Ivan Basso instaurava la sua consueta e poderosa progressione, scremando in pochi chilometri il gruppo di testa. Rimanevano in tre: con il varesino lottavano a denti stretti solo un generoso Scarponi ed un incommensurabile Nibali. Sulla temibile montagna della morte, però, il 32enne varesino non ha spinto al massimo, consapevole dell'importanza dei compagni di fuga in vista della discesa e soprattutto della successiva ascesa dell'Aprica. Evans andava in crisi e sulla vetta accusava 1'53''. Si difendeva con il cuore, invece, la (ex) maglia rosa Arroyo, sorprendente nel limitare i danni ad appena 2 minuti. Poi nella successiva ed insidiosa discesa accadeva l'imponderabile: il ciclista iberico volava indiavolato verso valle, pennellando delle curve da novello Savoldelli. Ai -17 dall'arrivo lo spagnolo aveva recuperato ben 1'20'': per l'Italia sembrava profilarsi l'incubo della sconfitta. Quando tutto sembrava perduto, però, il Giro trovava il suo nuovo padrone. Nibali, Basso e Scarponi avanzavano di comune accordo, guadagnando secondi a grappoli sul gruppo inseguitori composto da Evans, Vinokurov, Sastre, Gadret e Arroyo, con quest'ultimo che non trovava alcuna collaborazione. A 13 km dal traguardo iniziava la salita finale e Basso tornava a scatenarsi con un ritmo infernale, prodigioso ed inarrestabile. Il vantaggio aumentava metro dopo metro, istante dopo istante e sul volto dell'azzurro cominciava a dipingersi il sorriso della vittoria tanto attesa. Sul traguardo, infine, il duo della Liquigas 'concedeva' la meritata vittoria all'utilissimo Michele Scarponi, con Basso, secondo, che agguantava ulteriori 12 secondi di abbuono. Dispersi oltre i 3 minuti tutti i grandi rivali stranieri. Il Giro è Azzurro. Basso di nuovo in maglia rosa, quattro anni dopo l'ultima volta. Ora Arroyo insegue a 51 secondi: Ivan dovrà solo limitarsi a controllare l'iberico nella complicatissima discesa del Gavia. Il formidabile Nibali (attenzione, questo ragazzo in futuro può vincere tutto, Tour de France compreso) è salito in terza piazza ed ora contenderà il podio a Scarponi, che insegue a pochi secondi. Evans abbandona ogni ambizione di gloria: è quinto a ben 4 minuti dal nuovo leader. Sventola il tricolore sull'Aprica, la Spagna e l'Australia si inchinano all'Italia. E' l'apoteosi di Ivan Basso, il ciclista più forte di questo Giro.
Federico Militello

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