E’ solo l’ultima follia di un maniaco pronto a tutto e che ha già ucciso in nome dell’antisemitismo e quando si semina morte in nome di una classificazione umana tutte le altre notizie scalano e si ridimensionano. La Francia è sotto choc e il presidente ha decretato lo stato di massima allerta. Il livello “scarlatto” del piano antiterrorismo è attivato. Si cerca il killer che sa colpire con freddezza in nome della classificazione umana. Ancora una volta distinguiamo tra buoni e cattivi, ovvero tra bianchi e neri, tra ebrei e cattolici, tra meridionali e settentrionali.
Le classificazioni sono i gradini che indicano la direzione della violenza che la genera. Le classificazioni servono a stabilire chi deve soffrire o morire prima. Le classificazioni sono le giustificazioni necessarie perché questo avvenga senza rimorso, per una buona ragione e in nome del miglioramento della razza bisognerebbe distruggere almeno una buona metà della popolazione.
Bisogna alzare il livello di attenzione e mettere in guardia riguardo la saldatura pericolosa che anche in Italia si è realizzata fra il razzismo istituzionale e quello popolare, grazie all’opera “pedagogica” svolta dalla Lega Nord nonché da governanti e amministratori di ogni tendenza, con l’attiva complicità di buona parte dei media e la connivenza, esplicita o implicita, di alcune élite. Oggi appare evidente come il cumulo di pacchetti-sicurezza, leggi e norme tesi a discriminare, inferiorizzare, perseguitare immigrati e rom abbia ottenuto anche il suo secondo scopo: armare la mano di killer razzisti.
Con l’avanzare della crisi, della disoccupazione e dell’impoverimento di massa, della disgregazione sociale e del rancore collettivo che diviene razzismo, ne vedremo sempre di più. A meno che il conflitto sociale non imbocchi la strada giusta della lotta contro i poteri finanziari ed economici responsabili di una tale catastrofe e contro i loro comitati d’affari insediati nelle istituzioni. Si rende necessario l’impegno di tutte e tutti per cambiare strada, intervenendo sul piano culturale e della formazione del senso comune, promuovendo il rispetto della dignità di ogni persona.