di Maria Pia Caporuscio
Sentire ancora una volta gli avvocati di un plurimputato di gravissimi reati, prendere a calci la magistratura italiana, nonché la dignità degli stessi italiani, è per davvero insopportabile. Questo signore e i suoi “bravi” non si rassegnano che la giustizia deve essere applicata anche a loro. Ma cosa credono che per il fatto che si tratti di un individuo arricchito, possa ritenersi al di sopra della legge? Voglio sperare che il Presidente della Repubblica dica chiaramente di essere il Presidente degli italiani e non di un privato cittadino. Difronte ai gravissimi problemi che affliggono gli italiani (anche e soprattutto per colpa di questo signore), è mai possibile che dei politicanti debbano occuparsi di salvarlo dalla galera? E’ necessario far capire a questi signori che l’Italia è una nazione e non un opera buffa! Sono vent'anni che nessun processo vede la fine, sia per la “prescrizione ad personam” che per leggi sempre personali, o peggio strappando i processi dalle mani dei giudici per trasferirli altrove e ricominciare daccapo, lasciando scorrere il tempo per raggiungere la prescrizione. Da vent’anni il nostro Parlamento è al servizio di questo signore che nessun paese al mondo vorrebbe mai averci nulla a che spartire, visto che in nessuna parte del mondo, ad un inquisito verrebbe permesso di far parte delle istituzioni. Questa vergogna tutta italiana, di trasformare il Parlamento in uno studio legale privato, dove gli avvocati di questo signore, oltre che farli pagare alla comunità piuttosto che dal cliente, bloccano ogni e qualsiasi lavoro che non riguardi per l’appunto il loro cliente. Basta! Gli italiani ne hanno piene le scatole! E’ venuta l’ora di dire “Basta!!!” a questa gente e se vogliono continuare a fare gli avvocati devono dimettersi dal fare i parlamentari! Sono avvocati? Andassero ad esercitare fuori dal Parlamento! Mi rivolgo al mio Presidente della Repubblica pregandolo in ginocchio, come cittadina italiana, di prendere le decisioni che spettano al capo dello Stato e porre fine a questa vergogna che umilia gli italiani, ma anche la persona stessa del loro Presidente. Il Parlamento deve tornare ad essere il luogo dove si discute la sorte dell’Italia e non quella di un imputato.