Magazine Per Lei
È successo qualcosa alla mia emotività.Si è fatta dispettosa, gioca a rimpiattino e a volte fa le capriole.Mi succede da qualche tempo, giorni o settimane o forse sono anni, di piangere, ma all'improvviso e non quando me lo aspetto. Né quando se lo aspettano gli altri. Non piango, per esempio, di fronte alla mia mamma che dice ciò che mai vorrei ascoltare, né accanto a mio padre invalido, non davanti alle sue cadute, ai suoi vuoti, alle ossessioni che lo hanno trasformato in un uomo che non è lui, non più (e magari invece è questo quello autentico, nascosto da sempre sotto un sentimento di dovere che era macigno e paralisi).Non piango di fronte all'ultimo remigino che mi riguardi come madre, non davanti alle sue smorfie mentre balla una canzone che era pensata per altri figli, molto più grandi, né davanti al suo corpo compatto e morbido che ondeggia concentrato, albero mosso dal vento. Non piango quando tutti intorno lo fanno.Non piango da anni se sono tradita, o ferita dall'amore. Piango invece, e tanto, guardando in tv un campione che dice addio col fiatone, di fronte a un esercizio del potere sbagliato e ottuso, se vince chi speravo anche se non è il mio preferito, se guardo il telegiornale (tutti i giorni, due volte, ogni volta), se sento una canzone, anche per sbaglio.Piango a caso o all'incontrario.E di certo non quanto vorrei.
Potrebbero interessarti anche :