L'EX FANTINO AVEVA UN'ALTRA FIGLIA DA UN PRECEDENTE MATRIMONIO
Orrore a Pisa: uccide i suoi bambini e si suicida dandosi fuoco con la benzina
Ha portato i figli di 7 e 3 anni sulla riva dell'Arno. All'origine del gesto la recente separazione dalla compagna
PISA - Un uomo ha ucciso i suoi due bambini ed è morto assieme a loro, dandosi fuoco con la benzina. La tragedia venerdì sera al Cep, un quartiere popolare in periferia di Pisa. Gli inquirenti ipotizzano che il folle gesto possa essere nato dai forti dissapori tra l'uomo e la compagna, madre dei due bambini. I due avevano interrotto la loro relazione da un paio di settimane. L'omicida è Simone Parola, un ex fantino che svolgeva l'attività di maniscalco. Da un precedente matrimonio aveva avuto un'altra figlia, oggi dodicenne.
SULL'ARGINE - Simone Parola ha portato i figli Rachele e Tommaso, di 7 e 3 anni, sull'argine dell'Arno in auto, poi li ha uccisi, forse con un martello; quindi ha cosparso i loro corpi con la benzina che aveva portato in una tanica e ha appiccato il fuoco, morendo assieme a loro. I tre corpi carbonizzati sono stati trovati poco distanti dall'auto, sul cui sedile posteriore sono state rinvenute tracce di sangue. Poco distante, sul prato, è stato recuperato un martello. Prima di agire l'uomo ha chiamato i parenti che lo aspettavano per cena informandoli di ciò che stava per fare: «Non vengo. Sono all'Alberone E la sto facendo finita. I bimbi sono già andati, ora vado anche io». Sono stati i parenti a dare l'allarme e a permettere il ritrovamento dei corpi. Si attende l'autopsia per chiarire se i bambini fossero già morti quando l'uomo ha appiccato il fuoco. Non c'è infatti certezza sul fatto che il martello trovato appartenesse all'uomo. Potrebbe essere stato abbandonato da altri: nell'area c'è una specie di discarica.
GLI AMICI: «VOLEVA UCCIDERSI» - Non sopportava l'idea di veder finire la relazione con la compagna: questo è il convincimento degli amici e vicini di casa della coppia, che viveva a San Prospero di Cascina (Pisa). «Simone era un padre esemplare e un compagno ideale - dicono gli amici, che vogliono rimanere anonimi - e il suo più grande cruccio era la fine del suo secondo amore. In alcune occasioni ci aveva rivelato la volontà di uccidersi, ma mai aveva detto di voler far male ai figli che adorava». Fonte Corriere della Sera
Ovviamente, conosco già le obiezioni: non si può, la privacy, etc etc. Ma ne frego. Se ciò servisse da deterrente e aiutasse a salvare al vita di donne e bambini chi se ne frega della privacy di un bastardo. Intendiamoci, c'è pure una certa considerazione del dolore che può provare l'assassino. Ma una volta che ha sterminato la famiglia nei suoi confronti cessa ogni giudizio benevolo. Lui è nato come tutti noi nudo, innocente e padrone del mondo. Così ha voluto il Signore, la Natura, il Caso o chi volete voi. Ma ha trovato un mondo già diviso da odi, interessi, particulari, come li chiamava Guicciardini. In questo contesto si è perso, è diventato cattivo ed è morto da bastardo. Ma non è nato bastardo. Questo, tengo a precisarlo.Al di là di ogni singolo caso, però, dobbiamo riflettere su una società, e parlo della nostra società, di quella italiana, che è basata su un contrasto stridente ed evidente fra i cittadini e le autorità. Le autorità pensano più che altro a far cassa e a mandare avanti un apparato burocratico pesante, costoso, insensato. La famiglia è l'ultimo dei loro problemi. Il singolo non vale una minchia quel che conta è la Struttura: chiamala Comune, Ente, Provincia, Ministero, e via discorrendo. Un giorno parleremo del sistema migliore che abbiamo, quello sì che funziona! Le multe! Salate, assurde, mirate alla sola sanzione. Ma siamo fuori argomento.Per queste povere vittime non rimane che il pianto. Facciamo che non accadano più fatti del genere. Costruiamo una società migliore: più umana, più giusta, più solidale. E non aspettiamo i politici. Facciamocela da noi.