Magazine Politica
Leggevo un articolo di Padre Alex Zanotelli, sulla spesa militare, dove si chiede come mai un paese che stanzia 27 miliardi di euro nel 2010 per la difesa (76 milioni al giorno) e che prevede di spenderne altri 17 in aerei da combattimento nei prossimi anni, non abbia nemmeno pensato di tagliare quelle spese per salvare lo stato sociale...dal massacro. Lo chiede a sé stesso, ai suoi vescovi, ai politici tutti...ed anche a noi, perchè no?
Possibile non ci abbia pensato davvero nessuno?
Ed allora, inevitabile, monta l'indignazione...e come mi dice spesso mia figlia "mi parte l'embolo"
Eh sì, perchè penso a quei 27 miliardi di euro spesi per le armi, intoccati dai tagli ed intoccabili, rifletto sul fatto che ne sarebbero bastati 8 per non tagliare lo stato sociale.
Penso agli stipendi milionari ed ai privilegi dei nostri politici, che si arrogano il diritto a rappresentarci, penso al fatto che noi li manteniamo, quotidianamente con il nostro lavoro, con la fatica e, perchè no, spesso anche le umiliazioni che questo comporta ogni giorno perché loro decidano che fra le armi e gli invalidi sia meglio tagliare sugli invalidi.
Perché fra i loro stipendi milionari ed i loro vitalizi e la pensione di reversibilità di mia madre ottantenne preferiscano tagliare la seconda...
Penso a Gaetano Ferrieri che ci ha messo e ci mette la faccia e penso al silenzio che avvolge questo paese di beoti, servi della televisione...masochisti senza speranza.
Non succede nulla in questo paese, la protesta segue filoni preordinati, stabiliti, riconosciuti e santificati...lo sciopero della CGIL, per carità giustissimo, la protesta vibrata del tale parlamentare, totalmente inutile ed ininfluente...la manifestazione dei viola, dei gialli o dei blu...ma la rabbia? L'indignazione? La forza di uralre allo scandalo, la capacità di vederlo nel nostro quotidiano...qui davanti a noi dov'è?
Penso con un gran senso di frustrazione a quel che vedo tutti i giorni...i supermercati pieni di gente, i carrelli pieni di "grandi marche" e di miliardi di oggetti inutili, la gente davanti alle macchinette mangiasoldi, la fila per giocare il lotto ed il super enalotto, l'invenzione quotidiana di un nuovo gratta e perdi, che è sempre un successo.
Siamo noi che li manteniamo, noi che permettiamo al sistema di ucciderci ogni giorno un poco. Siamo noi che quotidianamente invece di ribaltare tutto, offesi dall'essere presi così crudelmente per i fondelli, facciamo la fila per arricchirli e tenere in piedi il "sistema"
Noi lavoriamo per rendere loro il danaro che useranno per fotterci!
Una gabbia nella quale ci chiudiamo di nostra spontanea volontà ogni volta che compriamo un gratta e vinci, che fumiamo una sigaretta, quando accettiamo una moda o ascoltiamo rapiti una pubblicità, ogni qualvolta accendiamo la scatola dell'inganno facendoci ammaliare e condurre dove essi ci vogliono.
Se noi smettessimo improvvisamente e tutti insieme di collaborare, smettessimo di regalare loro ossigeno e credibilità, smettessimo di lavorare per loro, di portagli danaro, smettessimo di comparare e ci radunassimo nelle piazze per urlargli tutta la nostra rabbia? Cosa succederebbe?
Se tutti tornassimo alla terra, ci rimettessimo a zappare per produrre il nostro cibo e lo scambiassimo fra noi? Loro cosa farebbero? Ci manderebbero i loro soldati? Forse...ma è sulla nostra paura e sulla nostra dabbenaggine che loro fanno conto ed affidamento.
Se noi ci rifiutassimo improvvisamente e tutti insieme di essere la loro giustificazione, scopriremmo che noi siamo tanti, tantissimi e loro sono pochi...veramente pochissimi.
La mia rabbia è questa ed è un sentimento quotidiano. Non starò a raccontarvi le mie difficoltà, sebbene siano molte, non qui e non ora. Vi racconto solo del mio “scuorno”...per dirla come si dice dalle mie parti. Dell'infinita umiliazione che mi deriva dal silenzio di ogni indignazione, dal fatto che costoro possano fare tutto e che non pagheranno mai dazio...perchè mai nessuno glielo farà pagare.
E' grottesco pensare che la stragrande maggioranza di quella cosa che “loro” hanno chiamato denaro e che faticosamente noi ogni giorno combattiamo per avere, poi noi lo si renda a loro, per avere cose che non ci servono veramente, ma che loro hanno inventato per convincerci del contrario.
Pazzesco ed umiliante...loro possono farci qualsiasi cosa perché noi bovinamente la accetteremo aspettando che un leader, una confederazione sindacale...un partito ci dicano cosa dovremmo fare per stare meglio...A NOI! Che siamo il vero, unico motore di tutto questo...basterebbe fermarlo questo motore! E sovvertire il sistema!
Per favore sveglia!
Namastè
Rosa
fonte: Eliotropo
Possono interessarti anche questi articoli :
-
La chiesetta di Roslin e il Castello, o di tutto ciò che non ha detto Dan Brown…
…. non ha detto che la chiesetta è un capolavoro bellissimo, intarsiato come nessuna costruzione gotica (purtroppo all’interno non si possono fare foto),... Leggere il seguito
Da Rosebudgiornalismo
ATTUALITÀ, CULTURA, SOCIETÀ -
Referendum Grecia: cosa succede se vince il sì, cosa succede se vince il no
Il Messaggero analizza cosa potrebbe accadere dopo il referendumAl di là delle rassicurazioni, il timore è l’effetto contagio per la crisi in Grecia. Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
Le novità del sito del Gruppo Solidarietà al 29/6/2015
Gruppo Solidarietà, Via Fornace, 23 – 60030 Moie di Maiolati S. (AN) – Tel. e Fax 0731 703327 – e-mail:[email protected] rispondere a questo messaggio. Per... Leggere il seguito
Da Paolo Ferrario
SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
Freedom Flotilla e la vergogna d’Israele
mcc43In solidarietà con quei cittadini israeliani la cui onorabilità è quotidianamente sfigurata dalle azioni illegali e dalle manipolazioni dell’informazione... Leggere il seguito
Da Maria Carla Canta
MEDIA E COMUNICAZIONE, POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
Speciale crisi greca (1)
Il primo ministro greco Alexis Tsipras, nella notte di venerdì, ha indetto e programmato un referendum per il 5 luglio prossimo, al fine di far esprimere... Leggere il seguito
Da Vincitorievinti
ECONOMIA, POLITICA ITALIA, SOCIETÀ