Lo spin-off strategico della saga Tecmo Koei ritorna su PlayStation Vita
Il brand di Dynasty Warrior, seppur con tutti i suoi limiti riconosciuti con una certa regolarità dalla maggior parte del pubblico occidentale, è riuscito ad affermarsi nella terra del Sol Levante vendendo vagonate di copie di ogni sua iterazione. Quello che infatti era partito come un franchise ben definito, col tempo si è poi incarnato in differenti spin-off e serie secondarie che hanno toccato tanto le console casalinghe quanto le portatili, proprio come nel caso di Dynasty Warriors 8: Empires che a nove mesi di distanza dall'esordio su PlayStation 4 si presenta su PS Vita riadattato al piccolo schermo, sia nella grafica che nell'interfaccia ridisegnata in parte per sfruttarne al meglio le funzionalità touch. Sul fronte dei contenuti invece il gioco rimane il medesimo, facendo tutto ciò che ci aspetterebbe da un titolo della serie Empires, ovvero prendere il combat system dell'ultimo capitolo della saga principale, aggiungere qualche nuovo elemento strategico e mescolare il tutto per offrire nuove sfide ai giocatori mai domi. Di conseguenza, essendo la base piuttosto buona, anche il lavoro di Omega force con questo titolo non ha faticato a farsi apprezzare, pur mantenendo ben salde tutte le criticità di una formula di gioco oramai da troppo tempo sempre uguale a se stessa.
twittalo! Dynasty Warriors 8: Empires si riconferma un ottimo titolo anche su PSVita
Gestione e Strategia
Dynasty Warriors 8: Empires è la la seconda espansione dell'ottavo capitolo dopo Xtreme Legends, ed esattamente come quest'ultima mantiene intatte gran parte delle caratteristiche del sistema di gioco aggiungendo nuovi elementi strategici assenti nei titoli precedenti. Il mondo di gioco rimane il medesimo, così come il periodo storico e le vicende narrate con il giocatore che dovrà nuovamente prendere parte alla guerra dei Tre Regni impersonando uno dei tantissimi personaggi disponibili.
Lo scopo ultimo sarà quindi quello di unificare la Cina sotto la nostra guida non solamente agendo sul campo di battaglia, ma anche occupandosi di economia, politica e alleanze. Ci sono però due vie differenti attraverso le quali portare a termine questo compito. Da una parte possiamo decidere di viaggiare in solitaria per la Cina sondando possibili obiettivi ed alleanze per conquistare il primo avamposto, e da lì iniziare a espandere il nostro dominio militare e territoriale. Secondariamente invece prenderemo parte alla guerra come un membro attivo della casata a cui siamo affiliati, eseguendo le istruzioni del comandante in capo per procedere nella conquista di nuovi territori. L'obiettivo sarà tutt'altro che facile visto che alle buone performance con la spada dovremo affiancare altrettante capacità strategiche in modo tale da impressionare i superiori e scalare le posizioni della catena di comando. Acquisito il ruolo di Prefetto, ad esempio, otterremo il controllo di una piccola regione della mappa da gestire a trecentosessanta gradi decidendo con quali altri clan stringere alleanze, occuparsi dell'esercito e delle operazioni militari, tra cui gli scontri con possidenti confinanti oppure i raid, ma senza tralasciare la gestione economica. Quest'ultimo aspetto è particolarmente importante nell'esperienza di gioco di Empires dato che le nostre decisioni strategiche poggiano tutte sulla disponibilità finanziaria della regione che governiamo. Per costruire presidi militari, negozi e migliorare gli edifici, oppure decidere se invadere o no un territorio attiguo dobbiamo avere abbastanza denaro, ma una volta andata a buon fine l'invasione potremmo sfruttare tutte le risorse dei nuovi territori ed espandere gradualmente la nostra economia. Diventa quindi fondamentale analizzare attentamente la mappa per farsi un'idea più precisa su dove indirizzare i propri sforzi militari e diplomatici. Non si parla infatti solamente di forza bruta in Dynasty Warriors 8: Empires, visto che le alleanze e soprattutto le relazioni sentimentali avranno un peso notevole, con quest'ultime che potrebbero sfociare nel matrimonio con la persona amata dalla quale avere un figlio, che erediterà caratteristiche simili a quelle dei genitori. Sul fronte delle alleanza invece incideranno parecchio i tratti caratteriali dei nostri interlocutori, con alcuni più propensi a tradirci indipendentemente dalle nostre scelte e performance sul campo di battaglia e altri disposti a tollerare maggiormente i nostri errori.Sul campo di battaglia
In base alle alleanze saremo poi chiamati a prendere parte obbligatoriamente a certe battaglie proposte nella modalità Empires, fondamentali per far evolvere il protagonista e renderlo più forte. Completando gli obiettivi strategici di ogni battaglia si ottengono i Merits con cui far salire di livello il proprio personaggio e permettergli di ottenere nuove posizioni all'interno della catena di comando.
Sono piuttosto variegati nei vari scenari e attingono alle situazioni di guerra più comuni con compiti che comprendono ad esempio la partecipazione a un'invasione andata a buon fine, eseguire dei raid contro determinati accampamenti oppure formare un'alleanza proficua con un altro regno. Le vittorie portano anche altri bonus, come ad esempio l'aumento di leadership, quello dei punti vita e ovviamente il passaggio a un grado di comando successivo. In tal senso, la parte strategica e gestionale dei menu, lascia il posto alla più tradizionale struttura di gioco dei titoli della serie Dynasty Warrrior, ovvero un musou duro e puro che ripropone per l'ennesima volta lo stesso gameplay con orde di nemici da affettare a colpi di spada. Il sistema di combattimento è sempre ridotto all'osso, con due tasti per gli attacchi, uno per la parata e l'immancabile salto da combinare nella giusta sequenza per dar luogo a combo di qualche centinaio di colpi. Non è inusuale finire lo scenario con mille o più uccisioni all'attivo, contando anche che possiamo sfruttare i colpi speciali e i potenziamenti temporanei pescati sul terreno. Inoltre saremo sempre accompagnati dagli alleati controllati dall'intelligenza artificiale ai quali possiamo impartire degli ordini. Vi sono inoltre gli utilissimi stratagemmi che regalandoci il supporto di una pioggia di frecce o un'imboscata, ora hanno un impatto maggiore sulle sorti dello scontro, risultando determinanti per avere la meglio sugli avversari soprattutto ai livelli di difficoltà maggiori. La mappatura dei comandi funziona egregiamente anche su PS Vita, con il sistema di combattimento adibito ai tasti fisici e la gestione degli stratagemmi direttamente ai controlli touch, ma purtroppo è quando si lascia il campo di battaglia che emergono tutti i limiti di un'interfaccia studiata per essere fruita su di un televisore e non su uno schermo da 5 pollici. Non avendo un doppiaggio audio vero e proprio, al di là di qualche frase di contorno pronunciata in giapponese, Dynasty Warriors 8: Empires si esprime principalmente attraverso schermate fitte di righe di testo tutto in inglese decisamente poco leggibili che vanno a contestualizzare ogni scenario di gioco o battaglia e soprattutto ci fanno da tutorial per muovere i primi passi nel gioco. Occorre quindi parecchia pazienza e piazzare lo schermo a pochi centimetri dal naso se si è interessati a leggersi tutto il lore dietro alla guerra dei Tre Regni. Anche graficamente lo spettacolo non è dei migliori, non tanto per i protagonisti principali che hanno modelli decisamente ricchi di particolari, quanto piuttosto per i tanti soldati avversari tutti uguali tra di loro e le ambientazioni tappezzate di texture piatte e spoglie. A livello di modalità l'offerta rimane invariata tranne che per il multiplayer che perde inevitabilmente tutti i contenuti legati alla fruizione in split screen locale concentrandosi solo sull'online.Pro
- Ottima implementazione delle fasi strategiche
- Gli stratagemmi aggiungono varietà
- Longevo e ricco di modalità
Contro
- I testi sono troppo piccoli su PS Vita
- Il sistema di combattimento rimane uguale a se stesso
- Comparto grafico carente nelle ambientazioni