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Batte il cuore di Webb

Creato il 09 aprile 2014 da Media Inaf
Un tecnico del Goddard Space Flight Center della NASA controlla gli specchi del James Webb Space Telescope.

Un tecnico del Goddard Space Flight Center della NASA controlla gli specchi del James Webb Space Telescope.

Anche l’ultimo strumento che compone il cuore scientifico del James Webb Space Telescope è installato e funzionante. All’interno della ‘sala operatoria’ più grande e pulita del mondo – il laboratorio del Goddard Space Flight Center di Greenbelt, Maryland – il team di tecnici e scienziati NASA si è dato da fare perché il battito meccanico di Webb fosse regolare e perfetto.

Quella che sembrava una griglia nera ricoperta da cavi e fogli di alluminio – lo Integrated Science Instrument Module (ISIM) – adesso contiene tutti e quattro gli strumenti scientifici di Webb. Ora il telescopio è pronto a prendere il posto di Hubble Space Telescope, di cui è atteso erede (il lancio è in programma per il 2018).

Con uno specchio sette volte più ampio e un’orbita remotissima, a circa 1.5 milioni di chilometri dalla Terra, l’occhio sensibile ai raggi infrarossi di JWST promette di spingere lo sguardo anche là dove a HST la vista è preclusa: dalle galassie primordiali alle stelle in formazione nascoste dietro nubi di polvere. La strumentazione a bordo potrebbe darci un nuova chiave al rebus dell’universo: dai primi bagliori luminosi dopo il Big Bang alla formazione di sistemi stellari in grado di sostenere la vita su pianeti simili alla Terra.

Incastrare l’ultimo ventricolo del cuore di Webb non è stato semplice. Il NIRSpec, uno spettrografo nel vicino infrarosso, pesa poco meno di un pianoforte a muro (200 kg) e per inserirlo nel modulo di Webb è stato necessario ricorrere a un contrappeso mobile e all’agilità della squadra dei tecnici, costretta a lavorare in spazi ristrettissimi.

“Per inserire lo strumento abbiamo messo in scena una specie di danza”, spiega Maurice te Plate, il Webb system integration e test manager di ESA a Goddard . “Nelle fasi cruciali dell’installazione il laboratorio si è immerso nel silenzio più totale”. Un momento storico per la missione: i team di ESA, NASA e Airbus Defence and Space, a Ottobrunn in Germania, hanno lavorato a questo strumento per più di 10 anni.

NIRSpec è uno spettrografo multi-object, ovvero una macchina capace di osservare cento oggetti del cosmo contemporaneamente. Grazie a un dispositivo ottico simile a un prisma, NIRSpec è in grado di rivelare la luce in tutti i suoi colori. Ogni tipo di atomo o molecola di cui l’oggetto è composto lascia un’impronta unica nel suo spettro e da cui gli scienziati possono ottenere molte informazioni: composizione chimica, massa, distanza, velocità e temperatura .

L’installazione del NIRSpec arriva all’indomani dell’installazione di un’altra parte essenziale del Webb Telescope: la Near Infrared Camera, che servirà tra il resto come sensore per sagomare gli specchi del telescopio e allineare l’ottica in modo che possa funzionare correttamente. Lo strumento NIRCam funziona a temperature molto basse , e sarà testato per sopportare l’ambiente spaziale.

Fonte: Media INAF | Scritto da Davide Coero Borga


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