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Batterio di 100 anni riesumato da capsula del tempo

Creato il 10 ottobre 2011 da Zonwu

batterio 100 anni Clostridium perfringens

Oltre 100 anni, nel 1897, lo staff del Bellevue Hospital Medical College di New York decise di seppellire una "capsula del tempo" all'interno della struttura ospedaliera, un contenitore di circa 8 kg di peso contenente alcuni campioni del batterio Clostridium perfringens.
L'edificio in cui la capsula del tempo era custodita è stato demolito di recente, e il dottor Martin Blaser, batteriologo del dipartimento di medicina dell' Università di New York, ha preso in carico il contenuto vecchio di un secolo per studiare l'evoluzione del C. perfringens in relazione alla storia degli antibiotici moderni.
Il Clostridium perfringens è un batterio molto comune in natura: prospera nei sedimenti marini, nei vegetali in decomposizione, nel terreno e nell'intestino umano e animale. Quasi ogni suolo del pianeta, ad eccezione del deserto del Sahara, sembra contenere tracce di questo batterio.Appartiene al genere Clostridium che, tra le oltre 100 specie che racchiude, include anche il celebre Clostridium botulinum noto per causare il botulismo.
Anche se il C. perfringens, contrariamente al "cugino" mortale botulinum, non causa generalmente gravi problemi di salute, in alcuni casi può portare a necrosi dei tessuti e cancrena gassosa. Il batterio è stato anche protagonista di avvelenamenti da cibo: è la terza causa più comune di intossicazioni alimentari negli Stati Uniti, e causa crampi addominali e diarrea.
Il batterio sfrutta la carne mal preparata e poco cotta (74°C di temperatura lo rendono inattivo), e rimane in incubazione per 6-24 ore dopo l'ingestione. Anche se la carne venisse cotta a dovere, C. perfringens ha la capacità di produrre spore resistenti al calore, che possono iniziare a germinare nel caso si lasciasse il cibo esposto all'aria per troppo tempo dopo la cottura.
I campioni di batterio custoditi nella capsula del tempo del Bellevue Hospital Medical College potrebberoi risultare di grande importanza per capire come questi microrganismi possano evolversi in risposta all'utilizzo di antibiotici.
"Martin Blaser sta cercando di vedere quanto sia differente questo particolare ceppo rispetto alle varietà del batterio presenti oggi" spiega William Schaffner, a capo del dipartimento di medicina preventiva della Vanderbilt University. "Potremmo scoprire, con nostra sorpresa, che il batterio è in qualche modo differente rispetto al passato".
La diffusione su larga scala degli antibiotici, iniziata negli anni '20 del secolo scorso, ha avuto un profondo effetto sull'evoluzione dei batteri. Li ha sottoposti ad una pressione evolutiva senza precedenti, costringendoli a mutare per poter superare antagonisti sempre più raffinati e letali."Abbiamo avuto 70 anni di antibiotici" dice Blaser, "per cui la domanda è se ci siano mai stati cambiamenti nel genoma batterico a partire dal periodo storico a cui risale questo organismo".
Per poter confrontare il ceppo batterico vecchio di un secolo con quelli più recenti, i ricercatori dovranno "svegliare" l'organismo e dargli modo di crescere e riprendere tutte le sue attività. Il C. perfringens è fortunatamente un batterio in grado di andare in ibernazione per decenni se messo all'interno di una capsula di vetro sterilizzata.
"Questi batteri possono andare in ibernazione per sopravvivere eoni senza essere esposti all'umidità. Ora, li metteremo in un ambiente ospitale, e speriamo che si possa svegliare e trasformare in qualcosa che possiamo studiare".
Non sarebbe di certo il primo caso di batterio sopravvissuto in ibernazione: nel gennaio di quest'anno, all'interno di campioni di sale prelevati dalla Death Valley nordamericana, è stata scoperta una colonia di batteri ibernati vecchia di circa 34.000 anni.
Se il batterio C. perfringens è sopito ma ancora vivo dentro la capsula, occorreranno circa 24 ore perchè riprenda vitalità e possa riprodursi per formare una coltura utile ai ricercatori. "Sarebbe grandioso se le spore fossero ancora funzionali, e ancora più bello se dovessimo trovare delle differenze genetiche" conclude David Topham, co-direttore del New York Influenza Center of Excellence.
Century-old Bacteria Unearthed in New York Hospital

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