Il 23 ottobre – in sordina, in segno di rispetto per i soldati morti negli attacchi del Pkk – è stata celebrata una messa inaugurale per la riapertura – dopo decenni di abbandono e lunghi lavori di restauro – della chiesa armena Surp Giragos a Diyarbakır: io ne avevo già parlato qualche tempo fa. Ma c’è una notizia ancora più interessante, il battesimo – il giorno successivo e nel massimo riserbo – di alcuni cripto-armeni vissuti come musulmani sunniti dopo che i loro avi si erano spacciati per altro (spessissimo per curdi) pur di sfuggire ai massacri del 1915: un fenomeno di cui tutti sanno, ma la cui portata numerica è di difficilissima stima.