E improvvisamente, durante il fine settimana, Cigolino ha scoperto le mani.
Quelle degli altri, che ama veder muovere e far muovere secondo uno schema tutto personale, e le sue che batte con molto gusto, ridendo, festeggiando una pappa che gli piace, il mio arrivo, quello di GF e ogni volta che la gioia da esprimere è tanta e deve trovare una via per uscire.
Inutile dire che cuore di mamma (e papà) palpita: dopo mesi di tentativi, di mira sbagliata, di frustrazione (sua) adesso gli applausi scrosciano.
Un altro utilizzo sapiente delle mani è per dire che basta, di pappa non ne vuole più: allora le agita e dice una cosa tipo atta, o etta, e quello è il segnale che non accetterà più nemmeno un cucchiaino.
Le mani servono poi a calcolare distanze, tentare appigli per alzarsi, tenermi fermo il viso per addentarmi il naso, per salutare l'immagine riflessa nello specchio, strappare ciuffi di pelo al nostro pazientissimo gatto, sottolineare i monologhi che si fanno sempre più animati, espressivi, divertenti, anche senza parole.
Tutto da due giorni a questa parte.
E' come se si aprissero scatole, matrioske, pacchi sorpresa: ogni nuova abilità allarga il mondo, dà vita a nuove, avventurose, esplorazioni.
Per rinforzare la certezza che le mani sono fatte per essere usate, abbiamo cominciato a giocare con cubi di legno e "lego" gigantesco e morbido: invece di costruire, lancia i pezzi il più lontano possibile e poi finge di voler gattonare per andare a riprenderli. Fa finta, perchè non appena cerca di mettersi in posizione o fa retromarcia e si rimette seduto oppure si spiaggia sul tappeto a pancia in giù e si agita come una tartaruga sul guscio.
Ogni giorno lo guardo speranzosa, facendo un tifo da stadio, ma lui niente: la decisione di muoversi non riesce proprio a prenderla :)