BAYERN-ROMA 2-0 - Non è stata una goleada come quella dell’andata, ma il Bayern, nonostante le “sole” due reti messe a segno, ha dato prova, l’ennesima, della sua straordinaria forza e potenza. E’ un Bayern davvero bello, forte, efficace e dominatore, in tutti i sensi. Non c’è stata partita. La Roma ha giocato in maniera decisamente più accorta, schierata in campo con un 4-4-2 molto lineare, volto a coprire meglio le zone del campo per non concedere spazio ai più blasonati avversari, che in effetti, perlomeno nei primi venti minuti, hanno faticato a creare pericoli alla retroguardia giallorossa. Ma dopo la mezz’ora, ovvero quando la squadra di Pep ha aumentato l’intensità del pressing e della pressione ai portatori di palla avversari, è stato un monologo bavarese. Troppa la differenza fra le due compagini. Troppo forte questo Bayern, che assomiglia sempre di più ad un mix perfetto fra il Barcellona di Guardiola e il Bayern di Heycknens. La Roma può comunque sorridere. La sconfitta del Manchester City in casa contro il CSKA, rende gli uomini di Garcia protagonisti del proprio destino: con due vittorie, o più probabilmente con quattro punti, i capitolini hanno la possibilità di staccare il biglietto per gli ottavi di finale.
PRIMO TEMPO – L’avvio di partita dei giallorossi è confortante: la squadra, schierata in campo da Garcia con uno scolastico – ma efficace – 4-4-2, copre bene tutti gli spazi e prova con coraggio ad affacciarsi nella metà campo bavarese. Ci prova Iturbe dopo duecentoquaranta secondi, ma la conclusione è sbilenca e si perde nelle tribune della maestosa Allianz Arena, anche stasera gremita in ogni ordine di posto. Il Bayern staziona stabilmente nella metà campo avversaria, senza trovare, però, varchi nella ragnatela giallorossa; nei primi dieci minuti, la squadra di Guardiola riesce a creare una sola azione degna di nota, conclusa con un tiro di Ribery facile preda di Skorupski. Per assistere alla prima vera palla-gol del match bisogna attendere il diciottesimo minuto: Bernat riceve palla all’interno dell’area di rigore giallorossa e scarica un possente sinistro, che viene ribattuto da uno splendido intervento in scivolata di Torosodis. Passano solo tre minuti e anche la Roma si rende pericolosa negli ultimi venti metri, ma Destro, al momento di concludere dal limite dell’area, preferisce cercare un dribbling ai danni di Bernat e viene chiuso dallo stesso esterno spagnolo.
La partita entra finalmente nel vivo. La squadra di Guardiola, nello spazio di centoventi secondi, crea due palle-gol, Skorupski, però, è bravo prima su Gotze (con qualche brivido, vista la presa non perfetta) e poi su Lahm. Alla metà del primo tempo, la Roma reclama la concessione di un calcio di rigore per un contatto fra Neuer e Naingollan, ma l’arbitro, giustamente, non concede il penalty: il portiere tedesco, infatti, non tocca il belga. Poco dopo la mezz’ora, altra chance per il Bayern con Alaba, autore di un calcio di punizione che termina fuori di un non nulla. Il Bayern schiaccia nella propria metà la compagine capitolina, in evidente difficoltà a causa del pressing asfittico portato dei padroni di casa, bravissimi nell’impossessarsi della palla sin sulla trequarti avversaria. Il protagonista assoluto è Alaba, uomo ovunque dello scacchiere tattico di Pep Guardiola. Al trentaseiesimo, il calciatore austriaco si rende protagonista di un sinistro che non sorprende un attento Skorupski. Ma è due minuti più tardi che l’ex calciatore dell’Hoffenheim, al termine di una rapida ripartenza da lui stesso giostrata, si rende protagonista dell’assist vincente per Ribery, che di piatto destro infila Skorupski per il goal del vantaggio locale. La Roma accusa il colpo e nelle battute finali non crea alcun pericolo alla squadra tedesca, padrona indiscussa del campo nonostante il vantaggio acquisito.
SECONDO TEMPO - Garcia opta per un cambio nell’intervallo: fuori Hobelas, dentro Cole. Le prime battute della ripresa sono – manco a dirlo – di chiara marca bavarese. Al terzo, bel duetto fra Bernat e Ribery, concluso con un tiro dell’esterno spagnolo parato dal portiere giallorosso. Altri quattro giri di lancette ed è Alaba, con un colpo di testa su cross di Rafinha, a rendersi nuovamente pericoloso dalle parti di Skorupski, ma la conclusione termina alta di poco sopra la traversa. In campo c’è solo la squadra di Guardiola, padrona indiscussa del campo e del palleggio: la Roma di Garcia si è consegnata, di fatto, ai Campioni di Germania. Grande chance per Benatia al tredicesimo, che fallisce da posizione invitante dopo l’uscita a farfalle di Skorupski. Piove sul bagnato per il tecnico transalpino, costretto a sostituire l’infortunato Florenzi con Pjanic. Il raddoppio bavarese è nell’aria e, puntuale, si concretizza al ventesimo: Lewandowski si allarga a destra e mette in mezzo per Gotze, che insacca agevolmente all’interno dell’area piccola avversaria. Reazione immediata dal club romano, ma Iturbe, sessanta secondi dopo la seconda rete locale, cincischia troppo con il pallone e si fa rubare il pallone da Neuer, bravissimo a fermare l’attaccante argentino in uscita bassa. Batti e ribatti. Un solo giro di lancette ed è Lahm, con un destro di controbalzo, a sfiorare la terza rete per il Bayern, la conclusione, però, termina alta di pochi centimetri sopra la traversa.
E’ sempre Bayern-Show. Ci prova Lewandowski su invito di Lahm, ma la conclusione termina a lato. Passano pochi minuti ed è il turno di Ribery, autore di una conclusione che si spegne di poco a lato. Ad un quarto d’ora dal termine è sempre la squadra locale a rendersi pericolosa: filtrante di Lahm per l’accorrente Shaqiri, bloccato dall’efficace uscita bassa di Skorupski, bravo ad evitare che il giovane elvetico s’involi verso l’area avversaria. Passano solo sessanta secondi ed è Alaba, con una splendida punizione mancina che fa la barba all’incrocio dei pali, a sfiorare il tris bavarese. L’unica azione giallorossa degna di nota occorre nel finale di partita, ma Neuer è insuperabile e respinge in rapida successione una conclusione di Gervinho e, sulla susseguente ribattuta, un missile terra-aria di Naingollan. Ultimo brivido in area giallorossa a cinque dal termine: Shaqiri crea il panico al limite dell’area avversaria e scarica un sinistro velenoso che termina fuori di poco alla destra del portiere ospite. Al triplice fischio finale, sulle celebri note dell’inno della squadra bavarese, parte la festa dei tifosi tedeschi: la squadra di Guardiola, con due turni d’anticipo rispetto alla conclusione del girone, è aritmeticamente certa del primo posto in classifica. Alla faccia di chi, ad inizio stagione, storceva il naso difronte al Guardiola-bis in salsa bavarese.
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