TANTA ROBA! Sulla scia del precedente post dedicato alle corse nei sacchi (vai a Col SACCO che corro!), il quinto capitolo di Botte di corsa lega due splendide manifestazioni di cui dovrò privilegiare soprattutto le corse nei sacchi e nelle corse delle botti.Perché davanti al Palio Castrum Cinguli dell'estate di Cingoli (MC) e alla festa 'e Sant'Antuonodel 17 gennaio a Macerata Campania (CE), ce ne sarebbero di cose da dire ... fortuna che entrambe hanno un proprio sito internet per approfondire quanto scritto su Folle di corsa.
CINGOLI (www.cingoli1848.it) E' l'Associazione Cingoli 1848 che organizza ogni estate nella città marchigiana un tuffo nel passato, a quando l'Italia come nazione era solamente un progetto da non dire a voce troppo alta e il borgo di Cingoli era ancora territorio Pontificio.Siamo nell'Ottocento della Rievocazione Storica, giunta all'edizione numero 26, e del Palio Castrum Cinguli, nato nel 2010. Tra le numerose iniziative che ricreano l'atmosfera di metà XIX secolo (parate, balli, spaccati di vita quotidiana), ruolo centrale assume il gioco del pallone con il bracciale.Esso sembra derivare da un antichissimo gioco a squadre di epoca romana, sopravvissuto nei secoli e riadattato all'uso di un manicotto di legno (bracciale) utilizzato per rilanciare la palla. Sperando di dare un'idea senza banalizzare, il gioco ha caratteristiche a metà tra Tamburello e Squash. Si hanno notizie di partite giocate nelle piazze del borgo nel '700 e poi, dal 1789, in uno sferisterio appositamente costruito. Ma adesso chi ci gioca? A sfidarsi sono le squadre dei terzieri che dividono Cingoli fin dal medioevo, ognuno chiamato con il nome del Santo titolare della chiesa principale: S. Maria, S. Nicolò, S. Giovanni.E la rivalità sportiva dei terzieri non si esaurisce qui, perché ora gareggiano per conquistare il Palio. La corsa con la botte, la corsa con i sacchi, il taglio del tronco, il tiro alla fune e la rotta delle pigne sono le prove che decreteranno la classifica e il terziere vincitore.Solitamente le danze vengono aperte proprio dalla corsa della botte che vede i terzieri impegnati in una staffetta composta da 6 frazioni, in ognuna delle quali c'è una coppia di spingitori alle prese con la botte da 50 kg. Almeno un duo deve essere al femminile.Quote rosa garantite anche nella corsa con i sacchi. La prova si disputa su un percorso pianeggiante di 20 metri, entro una stretta corsia. Giunti dall'altro lato c'è l'inversione di marcia ed il cambio di atleta fino al termine degli 8 componenti della squadra.
MACERATA CAMPANIA (www.santantuono.it) L'appuntamento con 'a festa 'e Sant'Antuono e le Battuglie di Pastellessa è nei giorni a cavallo del 17 gennaio. Nella ricorrenza di Sant'Antonio Abate, Macerata Campania dimostra tutta la propria devozione e riconoscenza tramite concerti unici, nei quali i giocosi canti popolari nati per alleviare le fatiche del lavoro sono accompagnati dai ritmi creati "suonando" gli attrezzi tipici del mondo agricolo. E il fulcro di queste giornate è la sfilata delle Battuglie di Pastellessa, o Carri di Sant'Antuono, sopra i quali le orchestre di bottari producono antiche sonorità percuotendo botti e tini con le cosiddette mazzarelle oppure facendo tintinnare le falci agricole.Questa festa ha un'origine medievale ed è legata ai locali produttori di mezzi agricoli che, per dimostrare la solidità del prodotto e attirare la clientela, battevano artisticamente su botti, tini e falci. I contadini, da parte loro, riprendevano questi suoni per scacciare gli spiriti maligni da campi e cantine, in un rituale inizialmente pagano ma poi divenuto cristiano e collegato a Sant'Antonio Abate. Egli, infatti, è il patrono degli animali, il protettore dalle avversità del fuoco e il Santo vittorioso davanti alle insidie del demonio.
Oggi la Sua festa viene onorata anche con fuochi pirotecnici, past'e'llessa (piatto tipico di pasta con le castagne lesse) e giochi tradizionali (palo di sapone, corsa con le botti, giro della botte, tiro alla fune, corsa nei sacchi).Le sfide con le botti ricordano la maestria dei maceratesi nel produrle (e suonarle), mentre tiro alla fune e corsa nei sacchi sono disputate in onore dei locali produttori di stoffe, funi, carta, sacchi di canapa.Riproposta per la prima volta nel 2010 e scelta per rappresentare la città campana al Festival internazionale dei Giochi in Strada "Tocatì" di Verona del 2011, la corsa con le botti si corre in coppia o da soli sfidando il cronometro mentre si spinge una botte su un rettilineo di 300 metri, andata e ritorno. I 2 tempi migliori consentiranno di selezionare i concorrenti per il testa a testa finale.Il giro della botte, invece, è una gara individuale nella quale il giocatore deve, con le mani, far girare sul bordo un'enorme botte di legno. Vince chi impiega meno tempo a completare il percorso, solitamente circolare.
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