Magazine Attualità

Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei siamo prostrati ai tuoi piedi

Creato il 09 settembre 2012 da Filelleni
Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei siamo prostrati ai tuoi piedi

Madonna di Pompei. Per scelta editoriale e per fede indiscussa nella Vergine non saranno presenti oltre immagini di persone e cose legate al sito archeologico di Pompei.

Una trave di legno moderna lunga  4 metri è crollata la notte tra il 7 e l’8 settembre  nel peristilio della villa dei Misteri di Pompei, non un edificio di secondo ordine, di scarso interesse o già fortemente compromesso. La villa è ritenuta, infatti, “la punta di diamante degli scavi dell’area vesuviana”.  Solitamente aperta al pubblico, la struttura è stata naturalmente chiusa.

Questo il fatto, raccogliamo ora le dichiarazioni dei funzionari ministeriali.

 Teresa Cinquantaquattro, Soprintendente ai beni archeologici di Napoli e Pompei

1) “Le coperture crollate stanotte a Pompei sono state strutture di legno moderne fatte negli anni ‘70, quindi avranno almeno quarant’anni, e con la pioggia hanno ceduto”.

2) “Non possiamo prevedere quanto tempo occorrerà per i controlli, ma è ovvio che dobbiamo adesso verificare per ciascuna di quelle travi se ci sia un problema di infiltrazioni e di tenuta”

3) “La prossima settimana inizieranno i sopralluoghi utili per la ricollocazione della trave caduta ed è previsto anche un controllo di tutte le altre travi che sorreggono il tetto di tegole che, da una prima analisi, non risultano compromesse”.

4) «È stato accertato che non c’è stato alcun danno a strutture archeologiche».

Grete Stefani, neo direttrice degli Scavi Archeologici di Pompei.

1) “L’area è stata inibita ai visitatori per motivi di sicurezza ma comunque i rischi per l’incolumità dei turisti sono praticamente inesistenti”.

2) “Nessun danno è stato rilevato alle strutture archeologiche, nè alle coperture”.

3) “Al momento mi sentirei di chiedere solo più personale per questo splendido sito”.

4) “Sorry. It’s not possibile” (Quando alcuni visitatori distratti stanno per fare un passo verso i dipinti che ricoprono il cortile di Villa dei Misteri, arriva dal fondo la voce perentoria e seccata della direttrice Stefani, che li esorta a girare alla larga).

Lo stato in cui versa Pompei, i continui crolli, il degrado dilagante, i rischi per l’incolumità dei turisti, l’incapacità di gestire il sito, l’indignazione e la perplessità impotente di turisti e studiosi ci forniscono una sola sicurezza:  gli scavi archeologici di Pompei non possono essere salvati dal Ministero, dai suoi funzionari, dagli studiosi, dagli accademici, dalla politica e dagli indignati della domenica.

Ma la salvezza di Pompei è da trovarsi in Pompei stessa:  nel  Pontificio Santuario Maggiore della Beata Vergine del Santo Rosario.

Premettiamo che nel Santuario, costruito nel 1876, non è mai avvenuto un crollo. E’ una basilica papale che quindi costituisce una zona extraterritoriale della Santa Sede in Italia, quindi lo Stato e il Ministero non si sono mai interessati ad essa. E’ stata costruita senza nessun aiuto pubblico o assistenza statale ma con la raccolta dell’offerta di “un soldo al mese”.

Ha superato molto prove impegnative come l’eruzione del Vesuvio del 1944 e l’arrivo delle truppe naziste che ne minacciarono la distruzione; decine di migliaia di pellegrini si recano quotidianamente nel santuario senza nessun intoppo.

La vera gestione illuminata non è quindi nelle promesse di salvezza e di azione ex post proposte dai funzionari archeologi, ma nella fede indiscussa in Maria salvatrice e soprattutto nella mariologia.

E’ questa disciplina, infatti, che ci insegna che in teologia si possono dare solo domande senza che otterremo mai risposte. E’ inutile porre quesiti e sentirci dare sentenze prive di coerenza logica, ma piene di soluzioni bizzarre, di excusationes non petitae, (accusationes manifestae).

Alcune domande però ci struggono, come quelle che tormentavano i grandi mistici, i martiri, i padri della Chiesa, e noi, quindi, proseguiamo a farle.

Perché continuano a cadere pezzi di Pompei? Alle persone interessa veramente il nostro patrimonio archeologico? Che succede negli altri siti? La “cultura” ha bisogno veramente dell’assistenza di questo Stato? E’ veramente ritenuto un danno la seconda scomparsa di Pompei come un mandala tibetano?

Ma soprattutto una domanda ci tormenta:

A cosa sono servite le 13 assunzioni di archeologi assegnati alla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Pompei? Dovevano essere la soluzione a tutto, cosa stanno facendo? Sono stati messi nelle condizioni di lavorare? Sono stati solo uno strumento di propaganda di vecchi e nuovi governi?

Vi prego, non dateci risposte.

O grande e gloriosa Signora, l’anima mia prostrata ai piedi del tuo trono ti venera tra gemiti ed affanni, per i quali si sente molto oppressa. In queste angustie e agitazioni in cui mi trovo, io alzo con fiducia gli occhi a te, che ti sei degnata di eleggere per tua dimora le capanne dei poveri ed abbandonati contadini. E là, dirimpetto alla città e all’anfiteatro dei pagani piaceri, là ove regna silenzio e rovina, tu, come Regina delle Vittorie, hai levato la tua voce potente per chiamare da ogni parte d’Italia e del mondo cattolico i devoti tuoi figli ad erigerti un tempio…..



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :