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Bedda Brindisi: vicende di un prestigio perduto

Da Gioacchina @disoccupingegna

basta

Oggi non mi rimane altro che parlare della mia città, che non sa lottare per le sue bellezze.

Brindisi, città di prestigio fin dall’epoca romana, nota per:
le colonne terminali della Via Appia (una delle quali donata ad un’altra città, l’altra è solo una riproduzione della reale)
la Scalinata Virgiliana (punto panoramico ma da molti conosciuta per la notizia di un anno fa, in cui un’auto è precipitata dalle scale in una giornata prefestiva)
il porto notevole (una volta noto per i collegamenti con l’Oriente, ora chiuso per l’ennesima volta al traffico stradale per l’esecuzione di lavori che stanno facendo di questa zona un’area completamente post-moderna e con un tratto con una pavimentazione particolarmente “atipica”, quale il parquet, andato “a ruba” fin dalla sua prima notte di vita. Ricordiamo anche il ritrovamento di un’intera città sotterranea risalente ai tempi romani, “insabbiata” dopo svariati mesi persi per decidere sul da farsi, anziché valorizzarla con pavimentazioni che ne permettessero la visibilità)
un bel centro storico (da pochi “vissuto” e apprezzato)
il Nuovo Teatro Verdi (il terzo più grande d’Europa, poco frequentato dai giovani in quanto il ticket per qualsivoglia spettacolo ha un certo prezzo e le stesse rappresentazioni sembrano interessare solo gli “over 50”)
l’area archeologica San Pietro degli Schiavoni (che ho trovato personanalmente chiusa ogni qualvolta mi è capitato di passare)
l’ex convento delle Scuole Pie (che forse pochi conosceranno, anche se nel 2011 era divenuto sede di botteghe artigianali, ora pare sia centro di mostre…)
e innumerevoli altre attrattive, attualmente perde ogni richiamo del turista, oggi e per l’ennesima volta.
E questo perché ho saputo che nonostante tutti i lavori per ripristinare la bellezza di questo centro cittadino, tra cui i lavori al porto di cui vi parlavo, abbiamo subìto l’ennesima sconfitta: dopo aver perso le decine di traghetti italiani che portavano a Corfù e nelle varie isole greche, abbiamo perso (in favore del capoluogo regionale) anche tutte le altre navi con destinazione Grecia.
È rimasta solo una linea che garantisce il trasporto di Tir…

Che dire: agenzie viaggi che “campavano” almeno di questo traffico turistico che c’era rimasto, ora sono destinate al totale fallimento.

La colpa a chi va affibbiata? Ai soliti politici (stavolta si intende quelli locali)? Alla vigliaccheria della mia gente?

Ad ogni modo, a prescindere dalle colpe, mi domando dove siano le voci dei commercianti brindisini, dove quelle dei miei concittadini, pronti sempre a lamentarsi per una strada chiusa al traffico, per il poco passeggio, ma sempre rintanati a casa quando è ora di far sentire la propria voce!
Sono stanca di una città (che definirei un “GRAN PAESONE”) pronta a diventare lo scarto della Regione Puglia…

fonte: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=616730&IDCategoria=1



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