Mentre guardavo questo film ho vestito i panni della critica d'arte e ho visto davanti a me uno sfarzoso trittico di storie, scandito tra parole volti di Londra e immagini. Sullo sfondo una pittoresca Macedonia, l'immotivato e cruento odio interetnico, il fanatismo fondamentalista che ha dilaniato la ex Iugoslavia.Protagonista un affascinantissimo fotoreporter, che esule da Londra torna nel natio villaggio macedone e ritrova l'amata albanese di un tempo.
Ma la scansione temporale è sovvertita, quindi la storia non è propriamente come ora io ve la rendo. Tutto questo vi coinvolgerà e stupirà molto di più.
La storia è quella di Aleksandar, un famoso fotografo che torna nella sua Macedonia dopo tanti anni di reportage in giro per il mondo che gli valgono riconoscimenti e premi. Non ha paura della guerra, e nonostante gli si raccomandi di non farvi ritorno, la gioia di ritrovare amici e parenti vincono sul resto, chi non è violento rifiuta di credere alla violenza forse e questo gli sarà fatale. Una ragazza albanese uccide un pastore macedone ed Aleksandar cerca di difenderla dalla violenza che le spetterebbe. La ragazza riesce a fuggire e si rifugia in un monastero, aiutata da un giovane monaco macedone.
Anche Manchevski è macedone d'origine e trapiantato negli USA, regista di videoclip di successo, potrebbe quindi narrare una storia autobiografia, ma decide di ingarbugliare le carte, forse per sottolineare il non-sense che di fondo permea questa pellicola.
Il cerchio non è rotondo si legge ad un certo punto in una scena del film e ad un certo punto ho quindi capito anche io che il viaggio Londra-Macedonia che il fotografo intraprende è dunque un viaggio indietro nel tempo, perchè se il cerchio non è rotondo il Tempo non si ferma e quindi non muore. Una nota di speranza incisa nella professione stessa del fotoreporter che appunto immortala gli attimi, ferma il Tempo con i suoi click e lo rende eterno. Le regole geometriche (e non solo) vengono sovvertite: un cerchio rotondo presuppone una sosta, quindi la morte del punto di partenza da cui iniziamo a tracciare la linea circolare. Il cerchio non è più quel circuito che noi immaginiano, in Before the rain dopo un po'i conti non vi torneranno più. Un cerchio-non-rotondo nell'assurdità della guerra. Ma il destino comunque, se anche ci spererete fino alla fine, non verrà cambiato: il Finale coincide con l'Inizio, perchè il tempo non muore, ma la vita si.
E il fotografo ossessivamente torna a ripetere: Prendere posizione, e quando tardi a mettere dei punti fermi nella tua vita, è lei stessa che li mette per te. Un taglio documentaristico misto ad immagini profondamente poetiche che rafforza ulteriormente lo spaesamento di fronte ad una realtà-realisticamente-irreale.
Lasciatevi andare e godetevi questo spettacolo. Buona visione