Belfast è il raggio di sole che fa capolino da un letto massiccio di nuvole.
Belfast è un processo urbanistico bruttino e veloce, messo lì quasi per caso.
Belfast è la mano compassionevole che accarezza cicatrici, morsi e ruggine.
Belfast è la città che ha dato i natali a un bimbo che passava le sue giornate a correre dietro ad un pallone, tra i vicoli di un quartiere periferico.
Si chiamava George Best.
Ma cosa vedere a Belfast?
Belfast non è una di quelle città che le guardi e rimani a bocca aperta, non ha eleganza, armonia, grazia. Ma, alla luce degli avvenimenti che ha subito, mi sarei meravigliata del contrario.
Mai come in questo caso risulta fondamentale informarsi sui fatti storici per riuscire ad amare e capire in pieno ciò che si nasconde dietro la Capitale dell'Irlanda del Nord.
Infatti di Belfast mi sono piaciute tante cose.
Mi è piaciuta la sua storia complicata e triste, quella che l'ha stesa al suolo trasformandola in una delle "quattro B" che fino a qualche anno fa ogni viaggiatore avrebbe dovuto evitare: Beirut, Bosnia, Baghdad, Belfast.
Belfast.
Di Belfast mi è piaciuto il St. George's Market, un mercato gastronomico bellissimo nel quale è possibile mangiare al volo o comodamente seduti ad uno dei tavolini allestiti.
La scelta spazia tra smoothies, dolci, cucina tipica irlandese fino ad arrivare a quelle straniere, con un occhio di riguardo verso la parte ittica: i banchi di pesce fresco sono immensi.
Di Belfast mi è piaciuto tantissimo il museo -imperdibile- dedicato al Titanic: un'architettura straordinaria, aree interattive, audioguida esaustiva, immagini e suoni pronti a raccontare non solo la costruzione della nave, ma anche il periodo storico che le ha fatto da sfondo. Una tragedia enorme esposta con coinvolgimento e tecniche incredibilmente moderne, grazie alle quali è impossibile annoiarsi.
All'esterno del museo si può visitare anche la nave SS Nomadic, ovvero la versione minuta del Titanic, molto simile nel design alla ben più nota sorella maggiore ma con esattamente un quarto della sua grandezza.
Di Belfast mi è piaciuta la zona del centro, dove tutte le attrazioni sono abbastanza raccolte e per il turista questo non può che essere un grande vantaggio: qui trovate infatti La Grand Opera House, il City Hall, la Cattedrale e le vie più importanti dello shopping.
Purtroppo scegliere cosa vedere a Belfast in poche ore non è stato facile, quindi io ho deciso di by-passare gli interni di questi importanti monumenti per dedicare del tempo a quello che mi incuriosiva di più: i murales.
I murales di Belfast danno, letteralmente, voce al popolo: nascono durante i Troubles con l'intento di esprimere opinioni politiche, eventi storici e idee. Si dividono sostanzialmente in lealisti e repubblicani e il modo più comune -e particolare- per visitarli è un tour in black taxi, durante il quale i conducenti vi faranno fare un tuffo nella storia.
Se invece, come noi, preferite raggiungerli per conto vostro, vi basterà segnarvi un indirizzo: Falls Road.
Prima di lasciare la città, non dimenticate di farvi una bella pinta nel pub più caratteristico: The Crown Liquor Saloon!
Informazioni Utili
- Vi consiglio di lasciare l'auto in uno dei numerosissimi parcheggi e di girare la città a piedi, vi basterà qualche ora.
- Mi è dispiaciuto molto non aver avuto il tempo di visitare il Castello e la Crumlin Road Gaol, una prigione a detta di tutti molto suggestiva.
- Sulla strada principale -la stessa del City Hall- si trova anche l'ufficio turistico, pronto a fornirvi informazioni e consigli su cosa vedere a Belfast.