Belgio, da oggi è vietato usare il burqua, ovvero il velo integrale islamico. La normativa belga è molto simile a quella già varata in Francia, ad aprile, prevede che chi non sarà riconoscibile nei luoghi pubblici rischia multe e in alcuni casi il carcere. Sulla legittimità e l’utilità di una simile misura aveva espresso pesanti dubbi il Consiglio d’Europa nei giorni scorsi.
Thomas Hammarberg, commissario per i diritti dell’uomo del Consiglio d’Europa, in merito al caso francese aveva dichiarato: ”E’ probabile che tale provvedimento, chiaramente diretto contro i fedeli di una religione, metta in ulteriore difficoltà le donne tagliandole fuori in misura ancora maggiora dall’insieme della società”. Il commissario oggi invece ha dichiarato che un rapporto stilato dalla Fondazione per la Società Aperta di Georges Soros dimostra che la norma francese è razzista infatti ha costretto molte
donne “a limitare il tempo passato fuori casa”, sempre secondo il rappresentate della commissione europea il divieto configura “una violazione delle norme comunitarie in materia di diritti umani e in particolare del diritto al rispetto della vita privata e dell’identità personale”. ”Fare del vestiario di un piccolo numero di donne un problema centrale su cui dibattere con urgenza e su cui prendere iniziative legislative, vuol dire di fatto capitale tristemente ai pregiudizi degli xenofobi”. Le multe per chi contravviene il divieto sono di 137,5 euro. Anche la Spagna e l’Olanda hanno in progetto di introdurre una legge simile.
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